La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ricevuto venerdì sera una richiesta di “misure provvisorie” da parte dei naufraghi della nave Sea Watch 3, con “36 migranti” a bordo, affinché sia consentito lo sbarco dei passeggeri, che da una dozzina di giorni sono in mare, al largo delle coste dell’isola di Lampedusa. Lo comunica un portavoce della Corte di Strasburgo. La Corte ha posto delle domande alle parti, cioè al governo italiano e alla Sea Watch, che dovrebbero rispondere entro il pomeriggio di oggi.
“Rispetto alla notizia del ricorso urgente alla Corte dei diritti umani che non è stata diffusa da Sea Watch, commentiamo dicendo che effettivamente è stato fatto un ricorso non dall’organizzazione ma dai singoli individui presenti a bordo che hanno il diritto di adire i propri diritti umani alla corte europea”, afferma in un video Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch.
“In particolare, il ricorso è stato fatto in riferimento all’art.3 che descrive quello a bordo come un trattamento inumano e degradante e si chiede quindi alla Corte di indicare all’Italia delle misure che possano in qualche modo ridurre la sofferenza a cui le persone a bordo sono costrette in questo momento nell’interesse della tutela della loro dignità”, conclude Linardi.
DIOCESI TORINO OFFRE ACCOGLIENZA – “La diocesi di Torino è disponibile ad accogliere le 43 persone che sono a bordo della Sea Watch al largo di Lampedusa, senza oneri per lo Stato, perché al più presto si possa risolvere una situazione grave e ingiusta”. Così l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, al termine della messa per San Giovanni, patrono di Torino. “Come vescovo e come cristiano sento tanta sofferenza”, ha aggiunto invocando l’aiuto di San Giovanni “che ha sempre difeso i poveri”.
“Noi ci siamo. Torino ha un numero abbastanza elevato di famiglie disposte ad accoglierli, è una particolarità specifica della nostra città, non ci sono solo realtà istituzionali o del terzo settore ma anche famiglie che hanno dato la loro disponibilità”, ha aggiunto l’arcivescovo. “Siamo pronti. Se il governo e il ministro sono d’accordo li andiamo a prendere e li portiamo su, ma credo sia una disponibilità che potrebbe essere accolta per trovare uno sbocco a questa situazione”, ha concluso Nosiglia esprimendo solidarietà a quanti da questa notte anche a Torino hanno iniziato a dormire davanti alla chiesa di San Dalmazzo per richiamare l’attenzione sulla vicenda.
Nella foto: la rotta della Sea Watch negli ultimi 12 giorni
Adnkronos
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