Solitamente una conferenza stampa è un incontro organizzato per promuovere un evento che si sviluppa attraverso gli interventi degli organizzatori, dei protagonisti e le domande dei giornalisti.

Per questo motivo – partecipando alla presentazione, nell’Aula consiliare del Municipio di Belpasso, del Cartellone della Stagione 2019-20 al Teatro Comunale (allestito dal nuovo gestore Videobank e dal direttore artistico Guia Ielo) – alla fine dei vari interventi, dopo la fatidica frase “…se ci sono domande da fare”, si era permesso di chiedere la parola.

Ed è stato in quel momento che lo sfortunato cronista ha scoperto quanto relativo fosse il suo concetto di Conferenza stampa: con sua grande sorpresa, infatti, si è ritrovato a fare i conti con lo strano fastidio del moderatore che prima gli ha chiesto se fosse o no un giornalista e poi, aveva appena iniziato a parlare, lo ha interrotto ricordandogli che il suo non doveva essere un intervento e che doveva limitarsi alle sole domande. Un’inopportunità che poteva risparmiarsi, visto che ha rischiato di guastare la bella e gioiosa atmosfera.

Il Teatro comunale “Nino Martoglio” di Belpasso. Sopra: un momento della conferenza stampa di Videobank

Ovviamente ha continuato. Così prendendo atto del fatto che il Teatro belpassese si accinge a lasciare la fase “artigianale” per passare a quella “manageriale”, ha richiamato l’attenzione sul cosiddetto “mercato” che, tradotto in parole più semplici, è rappresentato dall’utenza o, se vogliamo, dagli spettatori. E allora, considerato che nella cittadina etnea sono presenti già 4 compagnie, fra le quali qualcuna che da decenni opera attraverso un’offerta costituita da produzioni proprie, produzioni esterne e produzioni di compagnie di giro nazionali (è stato omesso il nome per evitare pubblicità inopportuna e non richiesta); tenuto presente che la “torta” rappresentata dal mercato, finora è stata distribuita per quattro; dato per scontato che da ora in poi la “torta”, che difficilmente si ingrandirà, dovrà essere divisa per cinque con la conseguenza che le fette si ridurranno ulteriormente; il nostro cronista si è  permesso di ipotizzare cosa potrebbe succedere, secondo lui, al Teatro locale alla fine della prossima stagione: o una delle cinque realtà sbanca e le altre tre soccombono; o tutte e cinque le realtà si dividono alla meglio la torta e rimangono con le ferite da leccarsi. 

Con questa premessa, dettata dalla preoccupazione per il futuro del Teatro belpassese che al riguardo vanta una tradizione più che consolidata, è passato alle domande: una all’Organizzazione, e una all’Amministrazione comunale.

Alla prima – cui non può non andare la gratitudine generale per avere assunto la gestione del Teatro Comunale unitamente al plauso per l’impegno profuso nella realizzazione di un Cartellone vario e articolato nelle proposte e nei generi – ha chiesto se abbia riflettuto su questi rischi e come ritenga eventualmente di poterli fronteggiare con successo; alla seconda – costretta a dimenarsi tra le pastoie di un bilancio che si assottiglia sempre più a causa dei trasferimenti sempre più ridotti agli Enti locali – ha chiesto se non ritenga quanto meno contraddittorio che da un lato si dichiari di assicurare il sostegno alle realtà teatrali locali e dall’altro le si esponga a rischi non indifferenti e pericolosi che potrebbero comprometterne il futuro.

Tutto qua. E lo sfortunato cronista, mentre ancora riflette su cosa significhino correttezza, onestà intellettuale e deontologia professionale, continua a chiedersi in che cosa avrebbe sbagliato e dove avrebbe esagerato. E non trovando risposta, non si spiega il fastidio di quel solerte moderatore, che sarà sì un giornalista quotato ma ha ancora tanto da imparare.

Vito Sapienza