L’anniversario della strage di Capaci è stato costellato di polemiche e defezioni con fratture nel fronte antimafia. All’appuntamento annuale nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, organizzato dalla Fondazione Falcone, assenti quest’anno molti leader di associazioni note per l’impegno antimafia come pure il governatore Nello Musumeci e il presidente dell’Antimafia all’Ars Claudio Fava. Al centro della polemica la presenza del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Tra i volti storici dell’antimafia c’è chi ha invitato apertamente a boicottare l’evento, come il fratello di Peppino Impastato, Giovanni.

Anpi e Arci Palermo hanno così organizzato una sorta di contromanifestazione alla Casina No mafia di Capaci. “Siamo stanchi di questa parata istituzionale quando sappiamo che tutte le stragi che ci sono state hanno visto pezzi dello Stato coinvolti”, ha detto Giovanni Ferro, tra i promotori dell’appello.

“Noi non ti vogliamo” è la scritta comparsa su un lenzuolo appeso a un balcone nei pressi del carcere dell’Ucciardone. La protesta dei lenzuoli è arrivata così anche nel capoluogo siciliano, dove da ieri sera in pieno centro sono apparsi alcuni volantini con su scritto: “Un siciliano che vota Lega è un siciliano che non conosce o non rispetta la propria storia. Un siciliano che vota Salvini è un siciliano senza dignità”.

“Le polemiche non devono esistere perché dividono e creano isolamento – ha rimarcato Maria Falcone, sorella del giudice antimafia ucciso nella strage di Capaci – La cosa bella di cui parlare sono questi giovani che vengono a Palermo per ricordare Giovanni, Paolo e per parlare di legalità e lotta alla mafia”. “Non devono esserci distinzioni nel fronte antimafia, perché le polemiche creano grossissimi problemi all’antimafia e sono un premio alla mafia”, ha aggiunto Maria Falcone.

ORLANDO DISERTA IL BUNKER- Anche Leoluca Orlando ha disertato la cerimonia al bunker. “Mi ero augurato che qualsiasi presenza istituzionale oggi a Palermo e all’Aula bunker non si trasformasse in occasione per comizi pre-elettorali – ha detto il sindaco di Palermo, accogliendo proprio all’ingresso dell’Aula bunker il presidente della Camera, Roberto Fico, e il premier Conte – Ho appreso che purtroppo non sarà così col previsto intervento di chi solo tre giorni fa ha attaccato i magistrati siciliani. Il dovere di rispettare la memoria di quell’Aula, del Pool antimafia che vi realizzò il primo maxi processo, del Comune di Palermo che a quel processo per la prima volta si costituì Parte Civile; soprattutto il dovere del rispetto della memoria di chi si è battuto a costo della vita contro ogni violenza e violazione dei diritti e del diritto, quel dovere mi impone di non essere presente all’Aula bunker purtroppo trasformata in piazza per comizi”.

“Sarò oggi nelle piazze della città – ha spiegato Orlando – con i cittadini di Palermo e con gli studenti di tutta Italia, sarò lì dove si renderà doveroso omaggio istituzionale e umano alla memoria delle vittime”.

SALVINI – “Chi si divide sulla lotta alla mafia sbaglia. Chiunque usi una giornata come questa per attacchi politici non fa un torto a Salvini ma al Paese”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo a Radio Anch’io su Rai Radio 1. Poi, a Palermo per ricordare Giovanni Falcone, Salvini ha sottolineato: “L’Italia vincerà contro tutte le mafie”.

“I ragazzi che ho incontrato stamattina sono il segno che l’Italia vincerà contro mafia, ‘ndrangheta e camorra. Quella bomba ha portato dolore ma anche speranza. Grazie a chi si è sacrificato in quegli anni” le parole di Salvini all’interno dell’Aula bunker. Alla mafia “gli stiamo portando via tutto, anche l’ultimo dei negozi, le forze dell’ordine li stanno inseguendo, non ci sono più lupara e coppola ma noi siamo più avanti e li andiamo a inseguire. Stiamo togliendo a colpi di forze dell’ordine e magistratura il terreno su cui prospera questa gente”.

DI MAIO – “Commemorare il giudice Falcone è, prima di tutto, per chi come me si ritrova a rappresentare lo Stato, una responsabilità”. Così Luigi Di Maio su Facebook. “Lo dico perché, anche al governo, il nostro messaggio è sempre stato chiaro: le Istituzioni – ha aggiunto il vicepremier – devono essere sempre intransigenti nei confronti di mafie e corruzione. Perché girarsi dall’altra parte, o tollerare questi fenomeni, significa essere complici! Siamo grati al giudice Falcone e alle sue intuizioni nel contrasto alla criminalità organizzata. Dobbiamo rendere giustizia ogni giorno a chi ha lottato e lotta contro la criminalità per la libertà degli italiani. Ma dobbiamo anche ricordarci che le commemorazioni servono solo se seguite da azioni coerenti”. “Il nostro impegno è difendere sempre i valori e la cultura della trasparenza e della legalità. Oggi, come sempre, è doveroso ricordare l’esempio di uomini e donne che hanno dato la vita per lo Stato. Questo, più di ogni altra cosa, significa far camminare le loro idee sulle nostre gambe”, ha concluso il capo politico del M5S.

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