Una giornata di festa, con applausi e un brindisi. In un’atmosfera gioiosa, in cui non è mancata la commozione, è stata apposta la firma dei contratti di lavoro a tempo indeterminato dei sette lavoratori precari in forza al Comune di Milo (Catania): Katia Aiosa, Gaetano Barbagallo, Gioconda Caltabiano, Rosa Maria Caramazza, Giusy De Luca, Eugenio Russo e Mario Scandurra.

Una giornata da ricordare per i sette lavoratori che concludono positivamente la loro odissea di ex precari. Una soddisfazione per il sindaco Alfio Cosentino che di questo impegno ha fatto il suo cavallo di battaglia: “Ora – afferma il primo cittadino – questi nostri dipendenti potranno dire di avere la certezza di un lavoro stabile e a costo zero per il Comune. Con il lavoro non si scherza e la politica non è un’arma ma un modo per mettersi al servizio della collettività”.

La realizzazione di un obiettivo non solo per i lavoratori ma anche per l’amministrazione comunale. Infatti insieme al sindaco a festeggiare c’era il vice sindaco Concetta Cantarella, gli assessori Alessandro Russo e Francesca Strano, il presidente del consiglio Antonio Arcidiacono e la consigliera Mimì Scalia, oltre naturalmente al segretario comunale Linda Piazza, il cui apporto è stato determinante nella predisposizione di tutti gli atti amministrativi necessari alla procedura di stabilizzazione.

La vicenda dei lavoratori ex precari di Milo è unica nel suo genere. Si ricorderà, infatti, che nel 2014, l’allora amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Messina – unico caso in Sicilia –   decise di non prorogare i contratti degli otto lavoratori precari ex ASU (attività socialmente utili)  in forza al Comune etneo, anche se il loro costo veniva sostenuto totalmente dalla Regione. L’amministrazione cambiò nel giugno 2015, e alla guida del piccolo centro etneo fu eletto l’attuale sindaco Alfio Cosentino che nel suo programma elettorale inserì come obiettivo il reintegro lavorativo di questi otto lavoratori. Ma l’impresa non fu affatto semplice e si profilò una strada tutta in salita, perché a causa della mancata proroga questi lavoratori erano usciti fuori dal bacino degli ASU.

Alla fine del 2017, grazie all’impegno trasversale dei deputati Concetta Raia, Marco Falcone, Salvatore Giuffrida, Angela Foti e dell’assessore alle Autonomie Locali Luisa Lantieri, la Regione emanò una norma che permise a queste persone di riacquistare lo status di lavoratori e di rientrare al Comune di Milo.

Per quasi quattro anni questi lavoratori, tutti padri e madri di famiglia, si sono ritrovati senza stipendio con ingenti danni economici ma anche con inestimabili danni morali.

“L’amministrazione Cosentino è sempre stata vicina a questi soggetti e li ha sempre apprezzati: supportano gli uffici – dice il sindaco – ed erogano servizi indispensabili per la collettività. La loro assenza dal Comune, per quasi quattro anni, si è sentita ed ha creato danni anche al buon funzionamento della macchina amministrativa. Giudico riprovevole l’atteggiamento della passata amministrazione che ha ritenuto di non rinnovare i contratti, malgrado fossero senza oneri a carico del Comune. Oggi è un giorno di festa per il Comune e sono molto contento. Finalmente i lavoratori non dovranno più combattere con l’ansia che  li attanagliava ogni anno aspettando la proroga da parte della Regione. Ringrazio il segretario comunale la cui competenza è stata determinante per la realizzazione di questo impegno, ma anche gli uffici comunali e la Regione che ha emanato quella norma ad hoc per fare rientrare  questi lavoratori al Comune. Un plauso va anche al professore Carmelo D’Urso che è stato vicino all’amministrazione nella predisposizione dei vari passaggi burocratici”.

“E’ una grande soddisfazione – gli fa eco il presidente del Consiglio comunale Antonio Arcidiacono – . Si sono create le condizioni favorevoli per stabilizzare questi lavoratori. Abbiamo sanato l’ingiustizia ed abbiamo fatto l’interesse del Comune senza incidere minimamente sul bilancio municipale. Le sette persone saranno pagati dalla Regione fino al 2038, per ben venti anni!”.

A nome dei lavoratori parla Giusy De Luca che con la voce spezzata dall’emozione commenta: “Non avremo più l’ansia di dover aspettare la proroga da parte della Regione. Il nostro percorso di lavoratori è stato molto accidentato e abbiamo patito molto dolore. Nessuno potrà ripagare il male che ci è stato fatto quando siamo stati messi alla porta a causa della mancata proroga dei nostri contratti che oltretutto pagava la Regione. Siamo grati al sindaco e a tutta l’amministrazione, al segretario comunale per aver tutti contribuito a scrivere un lieto fine alla nostra brutta avventura”.

Rosalba Mazza