A Zafferana Etnea è il giorno delle smentite. I quattro candidati della lista dell’ex aspirante sindaco Mario Torrisi contraddicono le dichiarazioni di quest’ultimo: “Non è vero che abbiamo ricevuto minacce o intimidazioni per ritirarci dalla competizione elettorale”. Eppure pochi giorni fa Torrisi – intervistato da questo giornale) aveva usato questi termini (“minacce e intimidazioni”) per spiegare le cause del ritiro della sua candidatura, al punto che le denunce del sessantaduenne imprenditore di Zafferana hanno fatto scattare un’indagine dei carabinieri per accertare la fondatezza delle stesse.

Mario Torrisi

Come si ricorderà, lo scorso 3 aprile (termine ultimo per la presentazione delle liste per i candidati a sindaco e al Consiglio comunale), Torrisi non ha presentato la lista, alla cui composizione lavorava da mesi, suscitando non poche sorprese in paese.

I quattro componenti che si accingevano a far parte della lista di Torrisi (che per ragioni di privacy preferiscono restare nell’anonimato) smentiscono la versione dello stesso e fanno la loro ricostruzione dei fatti.

Il primo ad uscire allo scoperto è un giovane: “Nessuna minaccia o intimidazione. E neanche condizionamenti. La mia decisione è stata assolutamente libera”.

Qual è la sua versione?

“Nove mesi fa – risponde – sono stato contattato da Mario Torrisi che ha manifestato la sua intenzione di candidarsi a sindaco. Mi proponeva di scendere in campo con lui per portare avanti un cambiamento politico nel territorio di Zafferana. Ho espresso parere favorevole, ma naturalmente prima di accettare definitivamente avrei voluto conoscere gli altri componenti della lista. Si facevano le riunioni, ma gli altri nomi non uscivano fuori. In una comunità come Zafferana, fortemente provata dal terremoto dello scorso 26 dicembre, avrei voluto che in lista ci fossero figure in grado di dare un contributo rivolto al miglioramento economico e sociale del paese. Passava altro tempo e i nomi non ci venivano comunicati. Alla fine mi sono ritirato. Amo molto il mio paese – dice ancora – . Per questo mi sarebbe piaciuto spendermi per contribuire alla sua crescita. Sono deluso: non ci sono stati i presupposti affinché potessi scommettermi in prima persona. Ringrazio comunque Torrisi per l’occasione che mi ha dato”.

Di netta smentita anche il commento della seconda persona intervistata. “Non ne so niente – dice – , il caso non mi riguarda assolutamente. Mi dispiace che si stia dicendo questo, mi auguro che certe parole usate siano state equivocate”.

E allora perché non si è candidato?

“Ero stato io stesso a propormi a Mario Torrisi. Purtroppo alcuni giorni prima della scadenza del termine di presentazione delle liste sono sopraggiunti gravi motivi familiari che non mi avrebbero permesso di affrontare serenamente un impegno gravoso come la campagna elettorale”.

La terza persona dichiara: “Mario Torrisi mi cercava da tre anni per farmi candidare con lui, ma ho sempre detto di no. Non ho ricevuto né minacce, né intimidazioni, né condizionamenti. Ho ricevuto proposte da tre liste, ma ho sempre rifiutato. È vero che ho partecipato a qualche riunione, volevo capire chi erano gli altri candidati, e se c’era un progetto da portare avanti. Ho constatato che molte persone erano in forse e alla fine non me la sono sentita di fare questo passo. Mi dispiace che Mario Torrisi abbia deciso di ritirarsi. Ci teneva a scendere in campo e coltivava questa idea da tempo. Secondo me avrebbe dovuto unire le sue forze con Rosaria Coco (altro candidato a sindaco, ndr.) e fare un’unica lista. A quanto pare molte persone contattate da lui sono transitate nella lista di Salvo Russo (un ulteriore candidato alla poltrona di primo cittadino, ndr.). Ma da qui a dire che ci sono state minacce la strada è lunga”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni della quarta persona.

Ci può spiegare come sono andate le cose?

“Mario Torrisi mi ha contattato alcuni giorni fa e mi ha chiesto di candidarmi. Ho dato la mia disponibilità la mattina, ma nel pomeriggio ci ho ripensato”.

Quale è stato il motivo?

“Ho riflettuto sull’impegno che la candidatura avrebbe comportato. Ho ritenuto di non avere il tempo sufficiente per cercare voti, contattare persone, amici e parenti. In questo momento ho tanti problemi familiari. Mi sarebbe piaciuto fare  questa esperienza, ma per farla bene bisogna avere del tempo a disposizione. Ho rinunciato a malincuore”.

Ha ricevuto minacce o intimidazioni?

“Niente di tutto questo. La cosa non mi riguarda. E poi non ce ne sarebbe stato neanche il tempo: la mia candidatura è durata solo qualche ora. E comunque, non sono il tipo da farsi ricattare o intimidire”.

Rosalba Mazza