“La cucina mi rende felice!” A parlare così è Valeria Raciti, 31 anni, di Aci Sant’Antonio (Ct), vincitrice dell’8^ edizione di “Masterchef Italia”, l’importante concorso di cucina, in onda su Sky Uno. “La cucina mi ha ridato il sorriso – dice – , mi è servita a spazzare via la tristezza che negli ultimi anni aveva invaso la mia vita”.

Valeria Raciti nel corso di Masterchef in onda su Sky. Sopra: un momento della trasmissione

Chi è Valeria Raciti?

Una semplicissima ragazza siciliana con la grande passione per la cucina. Mi sono iscritta a Masterchef per fare questa bellissima esperienza, ma senza nutrire pretese particolari. Anzi, è stato mio marito Sebastiano ad iscrivermi. Un modo per distogliermi da certi problemi. Negli ultimi due anni la mia vita non è stata facile. Ci sono stati tanti problemi, lutti anche. Conoscendo il mio amore per la cucina, ha pensato che ciò avrebbe potuto servire a restituirmi il sorriso”.

A quali problemi ti riferisci?

“Quando ci lasciano le persone che amiamo è come se il sorriso si prosciugasse. Mi marito ha insistito per farmi partecipare. Lui sa che quando cucino sono felice”.

Da dove nasce la tua passione per la cucina? Da chi hai imparato?

“E’ una cosa innata, l’ho avuta fin da piccola. Passavo molto tempo con mia nonna Maria, la mamma di mia madre, perché lei lavorava tutto il giorno. La nonna stava sempre ai fornelli, tutto ciò che preparava era buonissimo anche una semplice pastina in brodo. Passavo giornate intere in cucina. Mi appassiona il profumo dei cibi, la magia delle ricette. Ricordo che non amavo l’odore del pomodoro crudo, ma non appena mia nonna lo metteva a cuocere per fare la salsa, sprigionava un odore diverso e allora mi innamorai anche a quell’essenza. Quando la sera mia madre mi veniva a prendere, mia nonna mi mandava a casa con il gavettino con la cena pronta. Un atto di amore verso di me. Quando, da piccola, mia madre mi lasciava sola a casa volevo emulare mia nonna e cominciavo ad impastare farina. Mi esercitavo così. Questa vittoria è dedicata a mia nonna, che è mancata un anno fa, ed anche a mio marito. Devo molto a lui. Senza di lui non avrei avuto questo coraggio di mettermi in gioco”.

Un piatto forte di Valeria: il cannolo di alici marinate

Quando cucinavi a Masterchef pensavi alla nonna?

Mia nonna è parte di me. L’ho sentita sempre vicina durante la trasmissione. Mi sono spesso rivolta lei, ogni volta trovavo quel guizzo di creatività. E’ come se ogni volta mi diceva :‘Non sei sola, ci sono io con te”.

Cosa ti è rimasto di questa esperienza?

“Tutto, specie i momenti condivisi con i compagni di trasmissione. Il programma mi ha costretto a stare tanto tempo da sola in una città che non conoscevo. Spesso non avevo la disponibilità del  telefono e non potevo sentire i miei. E’ stato un modo per riscoprire me stessa. Mi resterà sempre il ricordo delle 150 persone che lavorano a Masterchef, persone meravigliose che lavorano con passione. Mi aiutavano a non sentirmi sola. Mi rimarrà la grande passione degli chef che esaminavano i nostri piatti, l’ansia che provavo prima di ogni prova”.

Hai sempre creduto in te?

“Non mi sono mai sentita più brava di altri. Certo, a casa i miei familiari mi dicevano che ero brava, ma sentirlo da persone estranee mi ha dato un’altra consapevolezza: a Masterchef ho preso coscienza che so cucinare. Io ho sempre cucinato per tutti, tutti  i giorni della mia vita. Per i miei fratelli, per mio padre, per mio marito, per gli amici. Non mi ha mai spaventato cucinare per trenta persone. La cucina lega tutti, non ha confini. Ha un linguaggio universale. Attorno ad una tavola imbandita si sta bene insieme. Un altro insegnamento di mia nonna che riuniva tutti per stare insieme”.

Come cambierà la tua vita dopo questa vittoria?

Mi piacerebbe saperlo, ma non lo so. Cercherò di valorizzare tutto quello che questa vittoria mi darà. Ci saranno impegni da rispettare.  Ho già scritto un libro di cucina. Mi muoverò per l’Italia per presentarlo. La cucina spero diventerà la mia professione”.

Il momento della vittoria

E i sogni nel cassetto?

Avere un ristorante, magari non subito, anche se io lo aprirei anche domani. Ma ho tante lacune dal punto di vista imprenditoriale. Devo ancora studiare molto da questo punto di vista. Non basta saper cucinare”.

Hai mai frequentato corsi di cucina o fatto studi del genere?

“No. Ho preso la maturità classica, mi ero anche iscritta all’Università, ma ho fatto solo un anno. Avevo necessità di lavorare perché volevo sposarmi. Io e Sebastiano ci siamo conosciuti a sedici anni, siamo cresciuti insieme. Il nostro percorso dura da quindici anni. Cinque anni fa ci siamo sposati”.

Qual è il tuo segreto in cucina?

Probabilmente non avere segreti. Chiedevo a mia nonna di rivelarmi i suoi segreti, ma lei mi diceva sempre: non averne. Bisogna fare una cucina istintiva, seguire il cuore, il gusto. Ogni piatto deve saper dare gioia e amore”.

Quanto c’è di Sicilia nei tuoi piatti? 

“La Sicilia è sempre dentro di me.  Non la Sicilia scontata e stereotipata: quella vera. Noi possediamo un patrimonio gastronomico incredibile. Mi piace sperimentare. La Sicilia resterà sempre alla base di ogni mio piatto”.

Uno dei momenti salienti della trasmissione

Il tuo piatto forte?

“La pasta alla norma piccante che faceva mia nonna”.

Masterchef ti ha reso famosa. Non sei più un’anonima ragazza di provincia.

“Me ne sono resa conto quando in aeroporto a Milano, mentre stavo per rientrare a  Catania,  la gente mi riconosceva e mi fermava, mi faceva i complimenti e mi chiamava per nome. Una felicità indescrivibile. Sono stata sempre molto timida, volevo passare inosservata. Non amavo lo sguardo della gente su di me. Il mio aspetto fisico mi ha sempre creato qualche problema, non gradivo che la gente mi giudicasse solo per questo. Gestivo con difficoltà lo sguardo della gente su di me. Meno venivo presa in considerazione meglio era. Oggi, invece, è diverso: avere lo sguardo delle persone, che mi riconoscono e mi fanno i  complimenti mi rende felice. I miei chili di troppo non sono più un problema”

Rosalba Mazza