Un piano che veda i cittadini della Valle del Simeto protagonisti di una nuova cultura che parta dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal loro riutilizzo per arrivare al traguardo dei “rifiuti zero”. Anche quest’anno il Presidio partecipativo della Valle del Simeto è partner del DICAR, Università degli Studi di Catania, del dipartimento di Antropologia dell’ University of Memphis, e il Graduate Program in Urban Planning and community development dell’University of Massachusset (UMASS) Boston nell’organizzazione dell’annuale CoPED ( Community Planning and Ecological Design ) international summer school, che si svolgerà nella Valle del Simeto dall’8 al 17 giugno prossimi.

Lo scorso 13 marzo hanno preso l’avvio i lavori di organizzazione di questa iniziativa, che quest’anno ha l’obiettivo di redigere un Piano di Prevenzione dei Rifiuti, elemento fondamentale e prioritario di una più ampia strategia che miri a riorganizzare l’intero sistema dei rifiuti in un’ottica “Rifiuti Zero” che è parte integrante del Patto di Fiume Simeto.
Gli studenti delle tre università coinvolte hanno già iniziato le attività di formazione in previsione dei 10
giorni finali; mentre oltreoceano i colleghi americani si stanno occupando dello studio delle best practices a livello globale, gli studenti di ingegneria edile-architettura del modulo di progettazione urbanistica (quarto anno) tenuto dalla prof.ssa Laura Saija, hanno avviato la raccolta dati per analizzare la situazione di partenza: cosa si sta già facendo e cosa si può davvero fare in futuro nei dieci comuni del Patto di Fiume Simeto per ridurre la quantità di rifiuti prodotti?
Con la CoPED e le attività ad essa propedeutiche – varie iniziative di ‘ricerca-azione’ che si terranno nei dieci comuni della Valle del Simeto nei mesi di aprile e maggio -, il Presidio Partecipativo intende stimolare una profonda riflessione nella comunità simetina: nel XXI secolo, è tempo di pensare ad una efficace strategia di prevenzione dei rifiuti ed in ogni caso individuare nel rifiuto una risorsa da riutilizzare in un’ottica di un’economia circolare. L’idea è che non ci sarà mai un vero cambiamento nel sistema rifiuti che non parta dai bisogni e dalle disponibilità concrete degli abitanti della Valle, partendo ‘dal basso’ e coinvolgendo attivamente i singoli cittadini, gli attori economici, le associazioni, le scuole, etc. Per questo il Piano di Prevenzione dei Rifiuti viene pensato come esito di un processo di co-progettazione e sperimentazione, assieme ai soggetti attivi (e attivabili) del territorio, di possibili azioni che vedano nell’imprenditorialità diffusa nei settori del riuso e del riciclo un’opportunità di lavoro concreta e di riscatto non solo ambientale ma anche economico per il nostro territorio.

Nella foto: il fiume Simeto

Redazione