Come ha trascorso il 25 Aprile il vicepremier, nonché ministro dell’interno Matteo Salvini in Sicilia, che si è rifiutato di partecipare alle manifestazioni ufficiali della Festa della Liberazione preferendo parlare di mafia? Una ricostruzione “minuto per minuto” (o quasi) attraverso i comunicati dell’Ansa e dell’Adnkronos, con le frasi più importanti e i momenti più salienti della tappa nell’isola del leader della Lega.

Mattina: Il vice premier Matteo Salvini ha scoperto la targa del nuovo commissariato di Corleone (Pa). Il ministro dell’Interno è stato accolto nel piazzale dal capo della polizia Franco Gabrielli, dal prefetto di Palermo Antonella De Miro e dal questore di Palermo Renato Cortese. Monsignor Michele Pennisi ha celebrato la benedizione del commissariato (Ansa).

Mattina: “A Corleone per tanti lunghissimi anni la mafia ha spadroneggiato arrivando ad allungare i tentacoli in tutto il territorio nazionale e oltre, ma Corleone non si è mai arresa arrestando Riina, Bagarella e Provenzano, catturato dalla squadra di Renato Cortese”. Lo ha detto il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, intervenendo alla cerimonia alla presenza del ministro dell’Intero Matteo Salvini.
“Corleone non torna più indietro – ha aggiunto il sindaco – ma la nuova generazione è già libera da condizionamenti mafiosi e marcia verso la libertà”. Rivolgendosi a Salvini ha affermato: “C’è grande soddisfazione tra la gente di Corleone per la sua presenza qui; Corleone si aspetta dallo Stato segnali importanti per la crescita e lo sviluppo che passano prima di tutto dal raccordo di questa area con la città”. (Ansa)

Mattina: “Mi piacerebbe che il 25 aprile sia la giornata dell’unione e della pacificazione nel nome dell’Italia che verrà, poi ognuno si tiene proprie idee, distanze, e obiettivi: ho scelto Corleone per dire ai giovani che vince lo Stato”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Corleone (Pa). (Ansa)

Pomeriggio: Non ha partecipato alle celebrazioni del 25 aprile, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che è volato a Corleone per una iniziativa antimafia. E’ andato, poi, a Monreale e a Bagheria. “Oggi si ricorda la festa della liberazione di altri siciliani e italiani che hanno dato la vita per liberare il paese dall’occupante straniero e io mi ricordo che i nostri nonni e i nostri bisnonni si sono sacrificati perché non passasse lo straniero – ha detto Salvini -. E io faccio e farò esattamente e lo stesso. Perché questa è casa nostra e prima vengono gli italiani”. Ed è stato sempre dal palco di Bagheria che in serata, tra selfie e applausi, ha detto: “Orlando chi? Non conosco Orlando”. “Chi è? Boh” ha ribadito, aggiungendo: “Il prossimo che prepara gli scatoloni è Orlando”. “Orlando è quello che ogni volta che c’è un barcone che si avvicina mi chiamano e mi dicono che dice: ‘Li prendo io’, ma occupati dei palermitani, invece di occuparti del resto del mondo, delle case popolari di Palermo” sottolinea Salvini che ha invitato gli abitanti di Bagheria a fare attenzione a chi sceglieranno alle urne, domenica infatti saranno chiamati al voto. “Attenti a per chi votate a Bagheria” ha detto parlando del sindaco uscente Patrizio Cinque, eletto con il M5S ma sospeso per le sue vicende giudiziarie, “perché quello che doveva essere il sindaco del cambiamento non mi pare abbia ben operato, ma non voglio fare polemica” (Adnkronos).

Pomeriggio: Il ministro dell’Interno Matteo Salvini nella sua tappa a Monreale ha sostato e deposto un mazzo di fiori davanti alla lapide dedicata ad Emanuele Basile, ufficiale dei carabinieri assassinato proprio a Monreale dalla mafia la sera del 3 maggio 1980. Il militare originario di Taranto stava rientrando a casa, insieme a sua moglie e sua figlia di quattro anni, dopo aver assistito alla processione per la festa del Santissimo Crocifisso. L’ufficiale aveva in braccio la figlia Barbara addormentata quando i sicari di Cosa nostra gli spararono numerosi colpi di arma da fuoco. Basile fece da scudo a sua figlia per proteggerla dai proiettili. Morì poi subito dopo in ospedale (Ansa).

Serata: “Uno che crede nel comunismo nel 2019 va abbracciato come un panda. Saluto i comunisti che stanno contestando e ricordo che istituiremo di nuovo l’educazione civica nelle scuole. Se voi amate i clandestini ci lasciate conto corrente e li mantenete voi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in un comizio a Caltanissetta, dove è arrivato per sostenere la candidatura a sindaco di Oscar Aiello, rispondendo a un gruppo di contestatori che lo ha accolto al grido di “vergogna” e cantando “Bella ciao”. (Ansa)

Barbara Contrafatto

 

“Mi piacerebbe che il 25 aprile sia la giornata dell’unione e della pacificazione nel nome dell’Italia che verrà, poi ognuno si tiene proprie idee, distanze, e obiettivi: ho scelto Corleone per dire ai giovani che vince lo Stato”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Corleone (Pa). (3)