“Non ci arrendiamo”. Questo lo slogan che il Presidio partecipativo del Patto del Fiume Simeto (10 comuni coinvolti, attraverso la partecipazione “dal basso” dei cittadini, fra le province di Catania ed Enna) lancia per recuperare il finanziamento di 1 milione 500mila Euro (perso per una serie di incredibili inadempienze addebitate da più parti all’attuale Amministrazione comunale ) per la ristrutturazione dell’ex Macello municipale di Adrano da destinare ad attività culturali. “Speriamo di riuscire, con l’impegno di tutti, a far sì che questo progetto veda la luce”.

L’augurio è doppio: intanto perché un polo culturale in una cittadina che da decenni vive il problema drammatico della criminalità minorile è indispensabile, e poi perché questo progetto fa da premessa al recupero delle Aree interne per le quali è stato previsto un finanziamento di 32 milioni di Euro, su cui il Presidio si è battuto.

David Mascali, presidente del Presidio Partecipativo del Fiume Simeto. Sopra: panorama di Adrano

La ristrutturazione dell’ex Macello comunale di Adrano è il primo tassello di un mosaico complesso di rigenerazione urbana e territoriale in cui sono coinvolti i comuni di Paternò, Adrano, Biancavilla, Belpasso, Motta Sant’Anastasia, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Centuripe, Regalbuto e Troina, e secondo i componenti del Presidio, “occupa un ruolo chiave all’interno della Strategia complessiva, in quanto si intende costruire un polo di ricerca-azione per la fruizione e la valorizzazione del patrimonio cult-rurale della Valle”.