Il movimento “Adrano Attiva” che fa capo all’ex sindaco della cittadina catanese Pippo Ferrante denuncia la “perdita del finanziamento (oltre 1 milione di 200mila Euro) per il restauro dell’ex macello comunale, progettato dal Presidio partecipativo del Fiume Simeto (che, assieme all’ex Giunta, aveva attivato le procedure per ottenere la somma occorrente) come struttura culturale da destinare soprattutto ai giovani.

Pippo Ferrante, ex sindaco di Adrano. Sopra: l’ex Macello comunale

Nelle scorse settimane lo stesso Presidio aveva sollecitato il nuovo sindaco e l’Amministrazione comunale di espletare gli ultimi adempimenti burocratici per non perdere questa prima trance di un progetto compressivo da 32 milioni di Euro che, oltre ad Adrano, sono finalizzati a rilanciare le “aree interne” di Biancavilla (Catania) e di Centuripe (Enna).

La perdita del finanziamento occorrente per la ristrutturazione dell’ex Macello di Adrano – secondo il movimento – “snatura l’Area Interna”, poiché “la struttura avrebbe dovuto servire da cabina di regia del progetto di rilancio dell’area Simetina”.

“Tanti anni di lavoro – denuncia Adrano Attiva – di riunioni e di impegno dell’ amministrazione Ferrante con il Presidio Partecipativo del Patto di Fiume sono stati così vanificati”.

Dunque, quello che nei giorni scorsi il Presidio temeva si è verificato. “Ci sentiamo veramente rattristati – seguita Adrano Attiva – nel prendere atto che tanti anni di pervicace lavoro proteso ad ottenere dei finanziamenti per opere fondamentali, ad opera della precedente amministrazione, sono stati vanificati dall’inefficienza di chi oggi governa Adrano, che aveva solo il dovere di perfezionare l’iter burocratico“.

“Adrano Attiva” denuncia anche la mancata “ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici che ospitano le scuole elementari nei quartieri Stazione e Cappellone”.

“Tutto è compromesso – denuncia il movimento di Ferrante – e difficilmente capiterà di avere in futuro una simile opportunità. Per la prima volta nella storia amministrativa di questa città soldi già in cassa al Comune dovranno essere restituiti”.

Barbara Contrafatto