“Il Parco dell’Etna è allo sbando e, dopo un anno di gestione commissariale precaria, è arrivato il momento di affidare questo enorme patrimonio ad una figura tecnica dotata di titoli e competenze in materia ambientale e naturalistica, per evitare che la nomina assuma, come sembrerebbe dalle cronache, il carattere di uno scambio politico-elettorale o di una cambiale politica da pagare”.

Gianina Ciancio, deputata alla Regione Sicilia del M5S. Sopra. uno scorcio del Parco dell’Etna

Questo l’incipit del duro intervento che Gianina Ciancio, deputata regionale del Movimento 5 stelle all’Ars, sferra nei confronti del governo Musumeci “per la lentezza dimostrata nell’individuare gli uomini adatti a guidare settori rilevanti della pubblica amministrazione regionale”.

“Non è solo una questione di tempo – afferma la deputata etnea – esistono forti perplessità anche nei confronti dei nomi circolati in queste settimane, in quanto affidare la presidenza del Parco dell’Etna a uomini che nel proprio curriculum possono vantare soltanto la fedeltà al capo politico, senza alcuna competenza specifica, significa svilire l’importanza ormai riconosciuta a livello planetario che vede il vulcano siciliano iscritto nella World heritage list dal 2013”.

Musumeci aveva chiesto ai venti sindaci del Parco di comunicare all’unanimità tre nomi tra cui scegliere.

“L’espediente del Presidente della Regione di uscire dal vicolo cieco in cui si era infilato è evidentemente fallito, dal momento che i sindaci etnei hanno partorito un elenco di 4 nomi, alcuni dei quali si trovano in situazioni di incompatibilità e di inconferibilità, cosa che esporrebbe il governo regionale alle sanzioni previste dal decreto legislativo 39 del 2013”.

Per cercare di correre ai ripari e assicurare una nomina all’altezza del Parco, Gianina Ciancio ha presentato in questi giorni una mozione all’Ars per impegnare il governo ad effettuare la nomina in tempi brevi, individuando  ‘una figura tecnica, lontana da logiche partitiche e politiche, competente ed esperta in materia ambientale e naturalistica, anche sotto il profilo della conoscenza del vulcano, al fine di coniugare efficacemente la necessità di tutelare il territorio e quella di valorizzarne e sfruttarne le potenzialità’.

“In soldoni – spiega la deputata – la mozione non fa che mettere in pratica le stesse dichiarazioni di Musumeci, che poco tempo fa auspicava un’Authority che sintetizzasse gli interessi di tutti all’interno di una nuova cornice, per ‘superare la diffusa mentalità di un esasperato provincialismo, assolutamente incompatibile con il valore universale che riveste il nostro vulcano’.

Redazione