Il movimento Catania Bene Comune (Cbc) contesta i dati forniti dall’Amministrazione comunale in merito alla raccolta differenziata e dichiara che “a seguito dell’istanza di accesso agli atti che abbiamo presentato, sono stati resi noti i dati della raccolta differenziata nel Comune di Catania, che si ferma all’8,03% nel mese di dicembre, con una media annuale del 7,68%”.

Il dato – secondo la formazione politica – si allontana persino “dai risultati già raggiunti nel mese di febbraio e marzo del 2018, quando la differenziata era arrivata al 9,4%”. A parere di Cbc, si tratta di numeri “lontanissimi dagli obiettivi del 30% entro il 2018 evocati dall’amministrazione Pogliese nel mese di settembre”.

Poi il movimento ricostruisce le dinamiche recenti riguardante i dati sulla raccolta differenziata: “Il 22 dicembre scorso – si legge nel comunicato – la società Dusty, che ha vinto l’appalto ponte per il servizio di raccolta dei rifiuti a Catania, ha diffuso alla stampa un comunicato avente ad oggetto la risalita della raccolta differenziata al 10,19%. Nel comunicato di Dusty si fa riferimento all’ufficializzazione da parte dell’assessore leghista della Giunta Pogliese, Fabio Cantarella, del dato del 10,19% raggiunto nel mese di dicembre. Una dichiarazione mai smentita dall’assessore e riportata trionfalmente dagli organi di stampa”.

“Si tratta – scrive Catania Bene Comune – di una dichiarazione falsa, di una clamorosa menzogna sbattuta in faccia alla città. È intollerabile e gravissimo che un esponente della Giunta inventi dei dati solo per millantare il raggiungimento di già mediocri obiettivi. Il Sindaco dovrebbe chiedere scusa alla città e trarne le giuste conseguenze”.

“I dati pubblicati ufficialmente dalla Direzione Ecologia e Ambiente – prosegue la nota – parlano chiaramente di una raccolta differenziata ancora insignificante nella città di Catania, con un margine di crescita ridicolo nonostante le tante iniziative sbandierate dall’assessore. Tra il mese di novembre e il mese di dicembre vi è stato un incremento di appena lo 0,05%, dal 7,98 all’8,03%. Dati che in nessun modo l’assessore Cantarella avrebbe potuto fraintendere”.

 

“Come se non bastasse – seguita Cbc – per l’ennesima volta negli ultimi quattro anni, il servizio di raccolta dei rifiuti non viene assegnato ufficialmente tramite gara ma assistiamo alla proroga della gara ponte che, aggiudicata nel mese di settembre 2018, sarebbe dovuta durare appena 130 giorni. Entro domani la Direzione Ecologia e Ambiente dovrà emanare il provvedimento di proroga mentre l’amministrazione comunale non è riuscita neanche a predisporre gli atti per una nuova gara settennale”.

“Anche sul fronte delle penali – denuncia il movimento – l’amministrazione dimostra di non essere capace di svolgere un controllo puntuale sul servizio di raccolta dei rifiuti. Di fronte alle carenze nella pulizia della città, nella raccolta della differenziata porta a porta e nello svuotamento e la pulizia dei cassonetti, sotto gli occhi di tutti nonostante i miglioramenti in alcune zone della città, appaiono fortemente sproporzionate le penali erogate alle società, appena 19mila euro al mese, lo 0,5% dell’importo dell’appalto, che si aggira intorno ai 4milioni 300mila euro al mese, 130mila euro al giorno. Basti pensare che in comuni venti volte più piccoli di Catania le penali erogate raggiungono pressoché la stessa cifra. Un dato inquietante che dimostra l’inefficienza del servizio di sorveglianza comunale, sul quale occorre che l’amministrazione comunale intervenga con urgenza”.

“Il Sindaco – conclude la nota di Cbc – non si presti alla propaganda o agli annunci, spieghi invece alla città in che modo intende intervenire e valuti se la delega ai rifiuti è ben riposta. Alla scadenza della gara ponte che, come annunciato dalla Giunta, avrebbe dovuto rivoluzionare la gestione dei rifiuti in città, siamo di fronte a un buco nell’acqua. Catania, che paga le tariffe tra le più alte d’Italia, merita un vero cambiamento”.

Barbara Contrafatto