A Catania è polemica sulla nuova gestione della Villa Pacini. Nel giro di qualche ora, sia il movimento Catania Bene Comune, che il M5S, hanno emesso due comunicati stampa dai toni molto duri nei confronti dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvo Pogliese.

“Le dichiarazioni dell’Assessore al Commercio Ludovico Balsamo al giornale Meridionews – scrive Catania Bene Comune – circa l’affidamento del chiosco di villa Pacini alla stessa società a cui era stato confiscato, perché ritenuto nella disponibilità di persona sotto processo per mafia, sono inopportune”.

«Stiamo rivedendo – ha detto l’assessore al quotidiano online – l’assegnazione della gestione di villa Pacini al chiosco che si trova al suo interno. Quel rapporto saltò pochi anni fa a causa di qualche problema giudiziario, che però è stato superato. Quindi stiamo valutando se è possibile riaffidare la gestione. Abbiamo già fatto un incontro con la ditta, che è ben lieta di potersi dedicare al giardinaggio e alle piccole manutenzioni».

“Per anni la villa Pacini – prosegue Catania Bene Comune – come emerso nelle denunce dei consiglieri di municipalità, non ha ricevuto adeguate manutenzioni nonostante la società affidataria avesse l’obbligo della cura. Inoltre è intollerabile che si liquidi come ‘problema giudiziario’ il fatto che l’iter di gara e l’inaugurazione del chiosco abbiano avuto come protagonista Orazio Buda, sotto processo per mafia”.

“Villa Pacini – seguita la nota – merita di essere curata e valorizzata, il chiosco che insiste nella villa può essere un’opportunità di lavoro, ma è urgente un nuovo bando di affidamento della struttura, trasparente, senza scorciatoie. Infatti la gara per l’affidamento del chiosco risale al 2012 e aveva durata di 6 anni. Tale affidamento, tra l’altro, prevedeva un importo di affitto irrisorio, appena 150 euro al mese”.

“Catania Bene Comune chiede che venga interrotta qualsiasi trattativa tra l’amministrazione e la ditta risultata vincitrice della gara del 2012 e che si proceda alla pubblicazione di un nuovo bando”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Movimento 5 Stelle: “Apprendiamo che l’assessore alle Attività produttive, Ludovico Balsamo, sta valutando l’ipotesi di riaffidare la manutenzione di Villa Pacini al vecchio gestore del chiosco, Francesco La Spina. La Spina, che si aggiudicò il bando per la gestione della Villa nel 2012, dopo pochi anni, finì nel mirino della magistratura e il chiosco fu confiscato: in fase di indagini preliminari gli fu contestato di essere un prestanome di Orazio Buda, cugino del boss Orazio Privitera del clan dei Carateddi. La posizione di La Spina fu, in seguito, archiviata e le ipotesi di accusa caddero”.

“Ma, al di là del giudizio della magistratura – prosegue il M5S – , alcuni dati di fatto dimostrano una certa familiarità tra lui e Buda, pluripregiudicato e attualmente sotto processo: fu Buda in persona, come delegato, a partecipare alla gara per l’assegnazione del chiosco, prendendo poi parte ai festeggiamenti per il buon esito ottenuto”.

“Alla luce di questi fatti – insiste la nota dei 5S – riteniamo “infelice” l’eventuale scelta di riaffidare la gestione di Villa Pacini a La Spina. “E’ una semplice questione di opportunità – commenta il senatore pentastellato Mario Giarrusso, membro della Commissione nazionale antimafia – . L’amministrazione Pogliese fughi qualsiasi ombra e indichi una nuova gara pubblica, dando un taglio netto al passato”.

Nella foto: Catania, Villa Pacini

Redazione