Una casa completamente incendiata dal marito corroso dalla gelosia, una moglie spaventata e fortunatamente scampata alle fiamme che potevano avere ben altro epilogo. È quanto è successo a Nicolosi (Catania) lo scorso 20 novembre (il fatto si è saputo oggi con l’arresto dell’uomo), giorno in cui presso la Stazione dei carabinieri si presentava la moglie dell’arrestato – 66 anni, funzionario dell’Ispettorato del lavoro di Catania in pensione – la quale riferiva che nel rientrare presso la propria abitazione ubicata in quel comune, appurava che la casa era stata completamente distrutta da un incendio, avanzando forti sospetti che ad appiccare il fuoco fosse stato il marito con il quale, a seguito di un violento litigio avvenuto quattro giorni prima, era stata cacciata dalla casa coniugale di Tremestieri Etneo, e per tale ragione si era trasferita a Nicolosi.

Non solo: nel corso della denuncia, la donna  paventava forti timori che il marito potesse minacciare anche alla sua incolumità fisica. A seguito dell’incendio giungevano sui luoghi i Vigili del Fuoco di Catania, informati dalla stessa vittima, i quali non hanno potuto far altro che constatare l’incendio del villino, completamente distrutto: nel corso del sopralluogo, inoltre, rinvenivano all’interno dell’immobile delle bombole di gas, di cui una con valvola aperta.

Sulla base dei fatti riscontrati, si procedeva a raccogliere dettagliatamente la denuncia della vittima, visibilmente scossa per l’incendio della villa acquistata anni addietro in comunione di beni. La donna esprimeva altresì un malessere interiore causato dai reiterati maltrattamenti fisici e psicologici subiti nel corso di quarant’anni di matrimonio.  La vittima, e successivamente le due figlie, riferivano che l’uomo era ingiustificatamente ossessionato dalla gelosia e dal fatto che la donna potesse intrattenere una presunta relazione extraconiugale.

La parte offesa narrava che nel tempo i rapporti con il marito si erano notevolmente incrinati, poiché questi era sempre più perseguitato dall’idea che la moglie si fosse allontanata dagli affetti coniugali, in quanto convinto che  intrattenesse una relazione extraconiugale, adoperandosi così in ogni modo a ricercare tracce dell’infedeltà coniugale. In che modo? Sottraendole i cellulari allo scopo di carpire dati o messaggi inviati dal suo presunto amante; ed era più volte giunto ad apostrofarla con frasi gravemente ingiuriose.

I reati contestati sono: maltrattamenti contro familiari o conviventi, incendio, crollo di costruzioni o altri disastri dolosi.

Le indagini sono state condotte dalla Procura della Repubblica di Catania e delegate ai carabinieri della Stazione di Nicolosi. A conclusione di queste il Gip di Catania ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo.

Barbara Contrafatto