“Per carità capisco bene, se ogni anno l’Expo del pistacchio verde di Bronte dop attira l’interesse di investitori, turisti e testate giornalistiche di quasi tutta Europa è normale che non sia degno di far parte del ‘Calendario delle manifestazioni di grande richiamo turistico’ della nostra amata Regione siciliana”.

Un comunicato stampa sarcastico, ma dai toni duri quello diffuso dall’Ufficio stampa del Comune di Bronte (Catania) dopo l’esclusione dell’Expo del pistacchio dop dall’elenco delle manifestazioni di maggiore interesse varato dalla Regione siciliana.

Gaetano Messina, vice sindaco di Bronte. Sopra: un momento dell’Expo del pistacchio

A commentare la decisione della Giunta regionale è il vice sindaco di Bronte, Gaetano Messina, e l’assessore alle Attività produttive Giuseppe Di Mulo, dopo avere letto la lunga lista di eventi promossi dalla Regione per il 2019 attraverso il “Calendario” che elenca mese per mese tutti gli appuntamenti folkloristici, enogastronomici, culturali e religiosi, in programma il prossimo anno in tutta l’Isola. Calendario sancito con un decreto firmato dall’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo, che non comprende l’evento relativo al pistacchio brontese, che, recita il comunicato stampa, “promuove uno dei prodotti tipici più buoni e soprattutto più ricercati del paniere dei prodotti tipici della Sicilia”.

“Si tratterà di certo di una dimenticanza – continua sempre ironico il vice sindaco – Pensate che a Tokyo come a New York riescono a vendere il pistacchio di Bronte anche a 200 euro al chilo. In Inghilterra, come in Australia il gelato al pistacchio verde di Bronte va a ruba e l’Expo del pistacchio non è fra gli eventi gastronomici che possono essere di interesse regionale”.

Il vice sindaco poi continua a leggere l’elenco delle manifestazioni e dubbioso afferma: “Mah, non è certo nostra intenzione giudicare la valenza degli eventi, ma escludere l’Expo del pistacchio è stato non un peccato, ma un delitto. Noi abbiamo regolarmente fatto richiesta di inserimento nel calendario alla Regione. Ritengo, dunque, che non sarebbe sbagliato avere dalla commissione incaricata spiegazioni sui criteri adottati”.

Ad essere arrabbiato non è solo il vice sindaco. Anche l’assessore Giuseppe Di Mulo ha qualche sassolino da togliersi dalla scarpa: “Intanto chiariamo subito – dice – che essere inseriti nel calendario ha solo carattere promozionale e non attribuisce alcun diritto ad ottenere dei finanziamenti. E’ chiaro però che la promozione per un evento come l’Expo del pistacchio è fondamentale. Di conseguenza l’ingiusta esclusione ci danneggia. Per l’Expo – continua – ci sono imprenditori che investono, tutta la città si trasforma in una vetrina e si prepara ad accogliere tanti turisti. Pensate che proprio quest’anno i visitatori sono stati oltre 150 mila in appena 2 fine settimana. Mi chiedo – afferma – quanti eventi in Sicilia possono vantare questo record”.

“Senza considerare – conclude l’assessore alle politiche culturali ed educative Chetti Liuzzo – che l’Expo del pistacchio, invitando ogni anno gli studenti delle scuole di buona parte delle Sicilia, contribuisce alla formazione culturale delle nuove generazioni. I presupposti per l’inserimento nel calendario quindi c’erano tutti”.

Chiude il vice sindaco Messina: “Fra le tante Sagre che vi sono in Sicilia, 4 sono le più rinomate, ovvero la Sagra del mandorlo in fiore, il Cous Cous Fest, Chocomodica e l’Expo del Pistacchio di Bronte. Le prime 3 sono inserite, la quarta no. Credo che la Regione ci debba una spiegazione”.

Redazione