Si spengono le luci. Alessandro Idonea, figlio d’arte, si presenta in proscenio con in braccio la vestaglia di suo padre, rituale di saluto che Gilberto rivolgeva sempre al suo pubblico. Che non sia una “prima” come le altre, si vede subito. Alessandro è visibilmente emozionato, ha la voce rotta, ma nonostante ciò ringrazia il pubblico in platea (che si alza in doveroso omaggio ad applaudire) e la compagnia per la fiducia e il calore dimostrati.
Una compagnia fatta da grandi professionisti che, allineandosi alle sue direttive, portano in scena un lavoro già messo in prova da Gilberto Idonea e di cui Alessandro ha assunto la responsabilità. La regia è la naturale prosecuzione dell’impostazione di Gilberto e ciò nel rispetto della tradizione della famiglia Idonea. La “stagione a 4 stelle” di quest’anno, si inaugura con un classico partenopeo, “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, in un Teatro Metropolitan di Catania pieno in ogni ordine di posto (1780 poltrone fra platea e tribuna).
La scenografia è essenziale ed è impossibile non notare un particolare. Nel “ruolo” del defunto padre Quagliola, vi è, in fondo alla scena, una foto incorniciata di Gilberto. Alessandro racconta un episodio insolito. Ieri, durante la prova generale, alla battuta di Gino Astorina (“Come diceva un mio amico, i cosi belli s’ana taliari”), la tela di Gilberto si è piegata in avanti, come a voler fare un inchino. Come a volere dimostrare, comunque, che la figura del grande Idonea ha aleggiato per tutto il tempo dello spettacolo.
Lo spettacolo… “ Non ti pago”, commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1940, oggi adattamento del testo originario: com’era nella volontà di Gilberto.
In quest’occasione il talentuoso Idonea junior, oltre a dirigere la scena, veste i panni di Don Ferdinando Quagliola, tipico personaggio napoletano arcigno, scontroso e cinico. Si tratta del gestore di un banco di lotto, ossessionato dal gioco e dal suo antagonista, Mario Bertolini, interpretato dal bravissimo attore serradifalchese Rosario Petìx.
Bertolini è il dipendente di Don Ferdinando, uomo di sani valori ed innamorato di Stella Quagliola. Questo personaggio è continuamente bistrattato dal proprio capo perché colleziona vincite al lotto. Ad inasprire i loro rapporti ci pensa il defunto padre di Quagliola che, apparendo in sogno a Bertolini, gli suggerisce la quaterna giusta. Don Ferdinando, allora, rivendica i propri diritti sulla vincita tanto da sottratte la polizza a Mario rispondendogli “Non ti pago”. Nemmeno la legge umana e divina gli danno ragione e quindi il povero gestore è costretto a rassegnarsi. Nessun male viene per nuocere, perché ciò riporta la pace in famiglia. Questa brillante commedia, oltre ad essere intrisa di forte simbolismo napoletano, il lotto e la superstizione, è testimone dei valori più autentici. L’amore e la generosità pagano sempre.
Interessante è la cura psicologica di ciascun personaggio, tipica dell’approccio pirandelliano e presente in ogni commedia di De Filippo. I ritmi in scena sono sempre alti e ciò consente di tenere desta l’attenzione del pubblico. In contrapposizione ai momenti di forte tensione, gli spettatori assistono ad un’esilarante ed intensa comicità grazie alle performances degli attori: Gino Astorina, valida spalla di Alessandro, Carlo Kaneba e Antonella Cirrone. E gi altri che si muovono ritmicamente e coralmente, Loredana Marino, Angela Sapienza, Nino Signorello, Simone Pappalardo, Chiara Seminara, Enrico Pappalardo e Nellina Fichera.
Oggi inizia una nuova stagione per la famiglia Idonea, erede di un importante patrimonio umano ed artistico, ed Alessandro è uno dei pochi figli d’arte, almeno sulla scena catanese, che non brillerà mai di luce riflessa perché dal naturale paragone con suo padre, non ne esce perdente. Padre e figlio, due talenti differenti, con stili attoriali e registici non sovrapponibili ma complementari. La replica, dopo i due spettacoli di sabato, si svolgerà oggi, domenica 25 Novembre, alle 17.30.
Alessandra Vasta
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