“Tutte bufale politiche senza fondamento”. Il sindaco di Custonaci (Trapani), Giuseppe Bica, non ci sta. E rimanda al mittente le accuse per le “multe salate” causate da presunte infrazioni commesse dagli automobilisti che hanno superato il limite di 50 chilometri orari. Un limite rilevato dall’autovelox mobile (lo Scout Speed) piazzato su una macchina che – secondo un ricorrente – sarebbe “privata” e non in dotazione dei Vigili urbani del suo comune.

“In questi giorni siamo stati in Prefettura e in Questura – dice il primo cittadino – , abbiamo consegnato i documenti e ora aspettiamo l’esito”. E si scaglia contro l’opposizione che, a parer suo, “sta cavalcando strumentalmente questa vicenda per ragioni politiche”.

“Non vado dietro a certe stupidaggini – afferma – . Io amministro un comune che ha un traffico elevato: certe zone del centro abitato devono essere rigorosamente controllate, sia perché registrano la media di un morto l’anno, sia perché sono ad elevatissimo rischio, sia perché i miei concittadini, specie in estate, non possono uscire a causa del traffico veicolare. E allora è bene che tutti sappiano che in certi tratti non si deve correre. Tutto il resto è filosofia politica. Del resto, se la Polizia stradale utilizza regolarmente lo Scout Speed, perché ci si scandalizza quando lo stesso strumento viene usato dai comuni di Custonaci o di San Vito lo Capo?”.

Sindaco, siete accusati dalle opposizioni di volere fare cassa attraverso le contravvenzioni.

“Sulla vicenda dell’autovelox mobile (lo Scout Speed), è stato detto di tutto e di più. Per me è un sistema più innovativo, più potente e più preciso rispetto a quello fisso. È più impattante nei confronti del trasgressore: quello fisso si poteva intuire o vedere, questo è imprevedibile perché intercetta molte più infrazioni. Noi abbiamo regolamentato la presenza dello Scout Speed limitatamente alle zone abitate. Il controllo della velocità è fondamentale. Quando c’è un incidente grave o mortale tutti si scagliano contro l’Amministrazione comunale, quando controlliamo e prendiamo le contravvenzioni veniamo accusati di volere fare cassa”.

Intanto un automobilista non intende pagare la multa di 180 Euro e ha presentato ricorso, poiché la presunta infrazione – a suo parere – è stata rilevata da un’auto “privata” (quella di proprietà della società che ha fornito lo strumento elettronico) e non da quella ufficiale dei Vigili urbani.

“Il ricorso è infondato: abbiamo duemila sentenze al riguardo, c’è un’indicazione del ministero dell’Interno che sana questa situazione. Quindi si tratta di un cavillo giuridico, che non c’entra niente con la sostanza della questione”.

Il ricorrente denuncia il fatto – in seguito a una visura effettuata al Pubblico registro automobilistico – che la macchina preposta a questo genere di controlli non era quella in dotazione ai Vigili urbani, ma della società che ha fornito l’”autovelox volante” al Comune. E questo, secondo lui (e secondo l’opposizione), è illegittimo.

“Questo lo dice l’utente. Per noi la macchina è stata usata propriamente. L’unico problema riguarda l’immatricolazione dell’auto della ditta autorizzata a fare questo tipo di lavoro. Ma si tratta di un cavillo giuridico, non di una questione di sostanza”.

Ne è certo?

“Per evitare ulteriori contenziosi, questo aspetto è stato già sanato: la macchina è stata immatricolata come si deve e su questo deciderà il giudice. Del resto, lo Scout Speed non si sta usando solo a Custonaci o a San Vito lo Capo, ma in tutta Italia”.

È stato anche detto che la segnaletica stradale che indica i limiti di velocità (in questo caso di 50 chilometri orari) non è ben visibile.

“A questo dovrebbero rispondere i titolari delle strade, in parte la provincia. La segnaletica del Comune è più che visibile: del resto gli abitanti sanno che in centro abitato non si dovrebbero superare i 50 chilometri orari. E noi controlliamo fondamentalmente la viabilità che attraversa il centro abitato”.

Scusi sindaco, la protesta si riferisce alla segnaletica tout court, senza fare distinzione fra strada provinciale e strada comunale. Secondo alcuni, in certi tratti sarebbe irregolare.

“Non ricordo se l’infrazione è stata rilevata su strada provinciale o comunale. La segnaletica che potrebbe avere qualche problema si trova in certi tratti dove lo Scout Speed non opera, poiché proprio in quella zona c’è una vegetazione corposa che può coprire qualche segnale. In ogni caso, quella strada è di competenza della Provincia. La nostra macchina gira nella zone del centro abitato. Chi ha subito una multa, secondo le statistiche del Comune, ha superato i 75 chilometri orari”.

Lo assicura?

“Qua di contravvenzioni a chi fa 55 o 60 chilometri orari non se ne fanno”.

Cosa ne pensa di queste proteste?

“Questa storia è stata cavalcata dai miei avversari: è facile fare populismo attraverso slogan come ‘L’auto killer’ e cose del genere. Se volessimo far cassa potremmo attuare il controllo sull’assicurazione e sul bollo auto (lo Scout Speed può rilevarlo), ma non ci spingiamo a tanto. Del resto, non c’è bisogno della segnaletica: noi facciamo l’avviso pubblico, quello basta”.

E se le autorità competenti dovessero imporvi di restituire agli automobilisti le somme già incassate, il bilancio del Comune non potrebbe avere problemi?

“Se qualcuno pensa che il bilancio del Comune debba essere retto dalle contravvenzioni si sbaglia. Questa è un’altra bufala della politica di bassa lega. Si pensa davvero che il bilancio di un Comune debba essere messo in difficoltà dalle contravvenzioni? Non scherziamo. Il Comune di Custonaci ha un bilancio di 11 milioni di Euro. Qui si parla di 200mila Euro di contravvenzioni che tra l’altro non riguardano solo il limite di velocità. Almeno l’80 per cento delle contravvenzioni sono fuori termine per la presentazione di un ricorso. Quindi di cosa stiamo parlando?”.

Nella foto: il sindaco di Custonaci, Giuseppe Bica

Luciano Mirone