Rapinatore seriale che ha operato nella fascia ionica, con incursioni nella fascia pedemontana, della provincia di Catania è stato arrestato, dopo essere stato il terrore, nello scorso aprile, di alcuni supermercati e farmacie di Santa Venerina, Zafferana Etnea, Riposto, Acireale e Giarre. Su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, i carabinieri della Compagnia di Giarre hanno arrestato il 30enne Salvatore SANTORO del posto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania, in ordine ai reati di rapina aggravata in concorso, detenzione illegale di arma da fuoco e ricettazione.

Salvatore Santoro. Sopra: una rapina commessa dalla persona arrestata ripresa dalle telecamere dei carabinieri

Utilizzando lo stesso modus operandi l’uomo, a bordo di un Aprilia Scarabeo (rubato a Taormina nei giorni precedenti i fatti reato) raggiungeva gli obiettivi dove irrompeva con il volto travisato da passamontagna e armato di pistola e, sotto la minaccia dell’arma, si impossessava dell’incasso.

Tre le rapine messe a segno e due quelle tentate: 12 aprile 2018 rapina al supermercato A&O di via Luigi Orlando a Giarre; 13 aprile 2018 rapina al supermercato DECÒ di via Mazzini a Santa Venerina (CT), 13 aprile 2018 rapina al supermercato MD di via Alcide De Gasperi a Zafferana Etnea, 16 aprile 2018 tentata rapina alla Farmacia Patanè di via Provinciale per Riposto ad Acireale – frazione Scillichenti – (fuggito per la pronta reazione di uno dei titolari); 16 aprile 2018 tentata rapina alla farmacia Savoca di via Enrico Toti  a  Riposto – frazione Carruba – (fuggito perché non è riuscito a  sfondare la porta d’ingresso già chiusa a chiave dai titolari).

Grazie alle indagini degli uomini del Nucleo operativo che, attraverso l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere attive nelle zone d’interesse, la testimonianza di diverse persone, la profonda conoscenza dell’humus criminale della zona, hanno raffigurato un quadro probatorio che non ha lasciato alcun dubbio al giudice il quale, concordando pienamente con la Procura, ne ha ordinato l’arresto e la reclusione nel carcere di Catania.

Barbara Contrafatto