La Procura di Catania ha depositato nella segreteria della presidenza del Gip la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati nell’inchiesta ’12 apostoli’ per presunti abusi sessuali su minorenni consumati all’interno di una comunità di ispirazione cattolica nel Catanese. Secondo l’accusa, gli abusi erano presentati come purificazione compiuti da un ‘arcangelo’ reincarnato, plagiando le ragazze. I destinatari del provvedimento si dichiarano innocenti. Tra loro il ‘santone’ Piero Alfio Capuana, bancario in pensione di 74 anni, alla guida della comunità che avrebbe abusato di ragazzine di età compresa tra 13 e 15 anni, in alcuni casi con la complicità delle madri delle vittime. Chiesto il giudizio anche di tre donne ritenute delle fiancheggiatrici del ‘santone’: Katia Concetta Scarpignato, di 58 anni, Fabiola Raciti, di 56, e Rosaria Giuffrida, di 58. Le altre tre persone per cui la Procura chiede il processo, ma per favoreggiamento, sono: l’ex deputato e assessore regionale, Domenico ‘Mimmo’ Rotella, marito di Rosaria Giuffrida; un sacerdote, padre Orazio Caputo; e l’ex presidente dell’Associazione Cattolica Cultura ed ambiente di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi.
Da intercettazioni della polizia postale di Catania emergerebbe che il sacerdote avrebbe appreso nel segreto della confessione delle indagini avviate su una denuncia per abusi sessuali e avrebbe avvisato dell’attività in corso Torrisi e Rotella. Nell’inchiesta sono confluiti gli incidenti probatori con gli interrogatori delle vittime.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Marisa Scavo e dal sostituto Agata Consoli. La data dell’udienza preliminare non è stata ancora fissata.
Nella foto: il “santone” Pietro Alfio Capuana
Ansa
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