Giuseppe Di Mulo, assessore alle Attività produttive del Comune di Bronte, possiamo fare un bilancio dell’Expo-Sagra del Pistacchio Dop di Bronte?
“Penso che i numeri di quest’anno sono stati davvero eccellenti. Oltre 150mila visitatori ripartiti nei due week end incastonati tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, 100 stand, 20 in più rispetto agli scorsi anni”.
Quale è stata l’innovazione principale di quest’anno?
“Insieme al nostro pistacchio c’erano i cioccolatieri di Perugia e di Modica. È stata una novità positiva e apprezzata moltissimo dai visitatori. E poi, devo dire, che gli eventi sono stati organizzati in tutti i dettagli”.
Una delle critiche rivolte all’Expo-Sagra del pistacchio (come altre manifestazioni di successo di questo genere) riguarda la confusione, il traffico. Lei è d’accordo?
“Malgrado l’affluenza superiore agli altri anni, devo dire che l’ultima edizione è stata gestita abbastanza bene, con qualche piccolo ingorgo causato dall’indisciplina di qualche visitatore”.
Ci sono dei miglioramenti che in futuro lei intende apportare?
“La Sagra deve essere aggiornata e stare al passo coi tempi, ma in ogni caso riesce a camminare con i suoi piedi”.
Come?
“Il primo passo è quello di creare una sinergia tra il Comune di Bronte e il Consorzio di tutela. Ecco perché bisogna pensare di dedicare uno spazio centrale (sia logistico che programmatico) al pistacchio di Origine Protetta (Dop) di Bronte. La sagra non può essere dedicata generalmente al pistacchio: bisogna caratterizzare meglio il prodotto brontese e renderlo riconoscibile. Lo spazio deve essere ampio: penso a una piazza importante della città”.
C’è una critica che farebbe alla manifestazione?
“Va potenziato il servizio di viabilità impiegando più uomini e creando più spazi per i parcheggi, anche se quest’anno abbiamo utilizzato i posteggi di contrada Sciarotta. Dobbiamo creare meno intasamento nel corso Umberto, però credo che se consideriamo il numero dei visitatori e degli standisti, meglio di come è stato organizzato il servizio non si si poteva fare. Comunque, cercheremo di migliorare”.
E un elogio?
“Ovviamente sono un diretto interessato e quindi elogerei ‘in toto’ l’intero evento. Se dovessi farlo, parlerei della visibilità che abbiamo cercato di creare del Real Collegio Capizzi, uno dei monumenti più belli della città: davanti a questo monumento storico non abbiamo autorizzato la collocazione di alcuno stand. E poi anche il servizio delle guide turistiche, a cura della Pro loco, è andato bene”.
Solo pistacchio, o valorizzazione di altri prodotti e di altre tradizioni?
“Stiamo pensando di organizzare di organizzare una sagra della ricotta e dei formaggi tipici. Discuteremo della manifestazione con gli allevatori e i produttori locali e decideremo se allestirla a novembre, oppure intorno a marzo-aprile. Inoltre dal 31 ottobre all’1 novembre organizzeremo la Fiera dei morti lungo il corso Umberto con il coinvolgimento dei venditori ambulanti. E poi con i commercianti faremo un bellissimo Natale che sarà incentrato sulla riscoperta delle nostre antiche tradizioni, quindi le Notti bianche ed una serie di altre manifestazioni di qualità”.
Redazione
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