Nessuno sbarco, ancora, da nave Diciotti, arrivata alle 23.30 circa di due giorni fa nel porto di Catania con 177 migranti soccorsi al largo di Lampedusa. I profughi, è la linea adottata, non potranno lasciare il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa della ripartizione tra i Paesi del’Unione europea dei migranti soccorsi. Anche questa mattina sul molo di Levante è presente solo personale della guardia costiera, della polizia di Stato, della guardia di finanza e dei carabinieri, nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l’assistenza allo sbarco.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo quanto appreso da fonti del Viminale, non ha dato né darà alcuna autorizzazione all’attracco della Diciotti finché non avrà certezza che i migranti a bordo andranno altrove. Il leader leghista si scontra però con la componente pentastellata della maggioranza: su Twitter il presidente della Camera Roberto Fico interviene per dire che le persone sulla Diciotti devono poter sbarcare. “La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema – scrive Fico -, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella Ue”. Lunedì sera il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli aveva annunciato l’arrivo della Diciotti a Catania chiedendo all’Europa di fare la sua parte. Poi dal Viminale lo stop allo sbarco in attesa della ripartizione Ue.

Bruxelles dal canto suo spiega che i contatti con l’Italia e gli Stati membri sono “ancora in corso”. “Continuiamo a lavorare, in modo tale che le persone a bordo possano essere sbarcate il prima possibile. Per la Commissione europea questa è prima di tutto un imperativo umanitario”, afferma Tove Ernst, portavoce della Commissione europea per la Migrazione.

Sul caso è anche scontro tra l’Italia e Malta. “Sfortunatamente, l’Italia non ha ancora rispettato i suoi impegni sul meccanismo di redistribuzione avviato da Malta rispetto ai migranti sbarcati sull’isola dalla Lifeline il 27 giugno”. Così il governo maltese replica in una nota al ministro dell’interno Matteo Salvini che ieri ha “accusato Malta di non rispettare i suoi impegni su un precedente meccanismo di redistribuzione stabilito dalle autorità italiane”.

Medici Senza Frontiere intanto fa sapere su Twitter che le sue equipe “sono in attesa di prestare i primi aiuti psicologici alle persone soccorse da nave Diciotti della Guardia Costiera italiana e lasciate per giorni in mare” ed esorta “le autorità italiane a concedere rapidamente lo sbarco in modo da poter prestare le cure”.

Nel dibattito irrompe anche il botta e risposta tra Saviano e Salvini. Per lo scrittore quello dei migranti sulla Diciotti è un “sequestro di Stato” attuato “per ordine del ministero dell’Interno”. Secca la replica del ministro: “Finisce l’estate e tornano le fesserie di Saviano! Vi era mancato? A me no”.

Il vicepremier leghista ironizza anche su alcuni manifestanti che hanno esposto striscioni sul molo di Catania davanti alla Diciotti ormeggiata. “A Catania sono arrivati anche i ‘numerosissimi’ contestatori che vogliono ancora immigrati… Glielo mandiamo un bacione?”. Così Salvini su Twitter.

Ansa