A 50 anni dal terremoto che la notte tra il 14 e il 15 gennaio colpì il Belìce, debutta sabato 11 agosto alle 19, a Gibellina, “La città invisibile, il Cretto”, omaggio alle vittime del sisma, spettacolo di chiusura delle Orestiadi 2018. Il progetto di Alfio Scuderi è ispirato all’opera di Italo Calvino, performance dentro il labirinto del Cretto di Alberto Burri, con Leo Gullotta e Claudio Gioè.
Per l’occasione, il labirinto del Cretto è stato pensato come un luogo contenitore di tutte le città possibili e invisibili.
Ci sarà un insolito Virgilio, conoscitore del continente delle città invisibili e possibili, ad accogliere il pubblico e a introdurlo al viaggio, Leo Gullotta. Al termine del cammino ci sarà un viaggiatore d’eccezione del nuovo continente a congedare il pubblico, Claudio Gioè.
Del cast fanno parte Silvia Ajelli, Stefania Blandeburgo , Gaia Insenga, Miriam Palma, Giuditta Perriera, Nadia Spicuglia Franceschi, Carlotta Viscovo. Coreografie di Giavanna Velardi e Giuseppe Muscarello.
Nella foto: il Cretto di Burri sorto sui ruderi della vecchia Gibellina distrutta dal terremoto del 1968
Ansa
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