Non affronto mai tematiche strettamente personali su facebook. Faccio un’ eccezione perché si tratta di Rita. Ieri fino alle 14 ero con lei , lucida e con lo sguardo suo solito . In un momento in cui siamo rimasti soli le ho posto la più banale delle domande : “Come ti senti dentro ” e lei “Alfio, tranquilla”.
Non mi ha colpito la risposta , in quanto era assolutamente normale per lei non far pesare niente sugli altri .
Mi hanno colpito, ancora una volta, i suoi occhi, non tanto la loro bellezza da tempo conosciuta, quanto la serenità, la dolcezza, l’ intensità con cui esprimevano rassicurazione e l’ animo di chi sa che la morte fa parte della vita, da affrontare, quindi, col sorriso , il SUO sorriso, espresso, ancora una volta, con la sua disarmante semplicità .
E ho pensato ad un altro momento in cui i suoi occhi mi avevano convinto della bontà di una scelta.
Eravamo a Riva del Garda, in piena Carovana Antimafia, venivamo da sette ore di viaggio del giorno prima su un furgone partito da Ginevra.
Sette ore interamente dedicate alla decisione da prendere per la sua candidatura alla Presidenza della Regione Sicilia .
Seduti in un bar, in attesa dell’ incontro programmato in una scuola, Rita mi dice ” Alfio, deciso , mi candido”.
Un sussulto, mille pensieri e, subito, una fortissima preoccupazione: ” Rita, dico, sento il dovere ricordarti che siamo in Sicilia e che la sola candidatura potrebbe rappresentare un rischio…”
Non mi ha fatto finire la frase ” Alfio, questo problema me lo sono posto e sono tranquilla, mi devi solo garantire che faremo una cosa seria”.
Parlavamo della sua vita, del rischio che correva e lei, sempre con quegli occhi dolcissimi e, allo stesso tempo, capaci di raggiungere il profondo del profondo del tuo animo, a rassicurarmi , con una incredibile semplice, intensa autenticità.
In quel momento la sua vita, la difesa, la tutela della sua vita diventavano secondari rispetto al progetto di Liberare la Sicilia , scrivendo collettivamente un’ altra storia.
Il tutto con una normalità confermata dal suo sguardo, uno sguardo di VERITA’ .
Non c’era voglia di eroismo, premesse per volgare propaganda, non c’ erano fotografi e telecamere, c’erano VALORI che si facevano concretezza, da vivere e condividere con quanti convinti che la GIUSTIZIA fosse elemento cui tendere in ogni modo perché tutti insieme si potesse coniugare , in questa terra martoriata , il verbo ESSERE.
Questa, anche questa era, E’ RITA.
Nella foto: Rita Borsellino e Alfio Foti (presidente dell’Arci) a San Giovanni Gemini (Agrigento)
Alfio Foti
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