Il sindaco di Belpasso (Catania) Daniele Motta, la sua Giunta e parte della maggioranza che lo sostiene virano decisamente a destra approdando nel movimento del governatore della Sicilia Nello Musumeci (“Diventerà bellissima”, alleato principale della Lega di Matteo Salvini), e conquistano il primato del gruppo più folto di amministratori siciliani confluiti nel partito del presidente della Regione.

Matteo Salvini e Nello Musumeci in occasione delle ultime elezioni siciliane. Sopra: il sindaco di Belpasso Daniele Motta insieme all’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina nei giorni che hanno preceduto le elezioni

A darne notizia ieri a LiveSicilia – dopo un incontro con lo stesso Musumeci, alla presenza del deputato regionale Giuseppe Zitelli (anche lui di Belpasso e anche lui di Diventerà bellissima ) – è l’ex sindaco della cittadina etnea Carlo Caputo, oggi esponente della direzione regionale del movimento: “Il gruppo di Belpasso – dice Caputo – è il più corposo del Movimento in Sicilia: sei consiglieri comunali, tre assessori ed il Sindaco Motta sono una significativa rappresentanza di Diventerà Bellissima, un gruppo che si è distinto e continuerà a far parlare di sé per la capacità di produrre buona politica”.

L’elenco è corposo: i consiglieri comunali Daniela Tomasello, Tato Grasso, Giuseppe Santonocito, Andrea Magrì, Salvo Pappalardo, Moreno Pecorino, l’assessore Graziella Manitta, l’assessore Salvatore Pappalardo, il vice sindaco Tony Di Mauro, oltre al già citato sindaco Motta.

Il quale Motta, con questa mossa, chiarisce una volta per tutte la sua appartenenza politica – alcuni anni fa nel centrosinistra, oggi decisamente a destra – ed elimina gli alibi di certi sedicenti rappresentanti della sinistra locale, che alle ultime amministrative avevano trovato riparo sotto le sue liste (espressione anche del duo Caputo-Zitelli), col singolare pretesto che siccome il neo primo cittadino aveva militato nell’ex partito popolare, nell’ex Margherita e nel Pd, culturalmente era da ritenersi “di sinistra”.

Nel frattempo però di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e nell’ultima campagna elettorale  Motta si vedeva un po’ a sinistra, un po’ al centro, e un po’ a destra (categorie politiche che hanno caratterizzato le liste che lo hanno sostenuto), anche se lui preferiva non schierarsi apertamente con nessuno.

Intanto continuava a cantare nel coro parrocchiale, a recarsi in visita dall’arcivescovo di Catania (il quale non disdegnava di farsi fotografare con lui anche a pochi giorni dal voto, con l’esclusione degli altri candidati alla carica di sindaco), e se questo giornale gli chiedeva un’intervista su certi “buchi neri” della Giunta Caputo di cui lui stesso aveva fatto parte (mancata costituzione di parte civile contro il clan di Piano Tavola, Farmacia comunale, Parco delle Torrette, Piano regolatore e parcheggio di Borrello), lui declinava l’invito dicendo: “Non mi interessa rilasciare interviste”.

Però ora, dopo l’adesione a “Diventerà bellissima”, qualche domanda il nuovo sindaco ci permetterà di porgliela in anteprima, in attesa, ovviamente, dell’intervista ufficiale: 1) Perché dopo gli anni di militanza nel centrosinistra, adesso passa in un movimento di destra molto vicino a Salvini? 2) Lei che si professa cattolico, sa sicuramente che Papa Francesco ha preso delle nette posizioni a favore dei migranti: come si conciliano queste posizioni (che lei sicuramente approverà) con quelle di Salvini che col suo linguaggio sta sdoganando un atteggiamento apertamente razzista da parte di molti italiani? 3) Cosa l’ha spinta a fare questa scelta politica?

Post scriptum: queste tre domande sono rivolte anche a certi esponenti che si auto proclamano “di sinistra” che alle ultime elezioni si sono candidati nelle liste di Motta, di Caputo e di Zitelli, e a quelli – sempre “di sinistra” – che oggi fanno parte della “squadra” del sindaco.

Luciano Mirone