Lasciato dalla sua ex, la picchiava e addirittura la minacciava con una pistola pur di costringerla a tornare insieme. Lei, terrorizzata, trova il coraggio di denunciarlo facendolo arrestare. Per questo, su delega della Procura della Repubblica di Catania che ha coordinato le indagini, i carabinieri della Stazione di Catania (Piazza Verga) hanno arrestato un pluripregiudicato di 45 anni, eseguendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania,  in ordine ai reati di atti persecutori e lesioni personali aggravate.

Otto mesi di inferno patiti da questa donna catanese che alla fine ha trovato il coraggio di denunciare l’ex convivente. Sono stati alcuni conoscenti della donna a convincerla a rivolgersi ai carabinieri di piazza Verga, dove da alcuni anni è attivo un ufficio dedicato proprio alle fasce deboli. La vittima ha raccontato di avere intrapreso una relazione sentimentale con l’uomo nello scorso novembre e durata fino alla fine dello scorso marzo quando, la gelosia morbosa del compagno ed il carattere violento, l’hanno costretta a lasciarlo.

Decisione mai elaborata dall’uomo il quale ha iniziato a vessarla in ogni modo possibile tempestandola di telefonate, sms, pedinandola, appostandosi nei pressi del posto di lavoro della donna luogo in cui, affrontandola apertamente, pronunciava frasi del tipo: “Tu sei mia. O con me o con nessuno, se non mi ascolti ti ucciderò”. Fino ai due eventi che hanno terrorizzato letteralmente la poveretta, tanto da indurla a rivolgersi ai Carabinieri.

Il primo, allorché, convincendo con le buone la donna ad incontrarlo per un chiarimento, dopo averla fatta salire sulla sua auto estraeva una pistola e puntandogliela contro la minacciava recitando testualmente: “E’ arrivata la tua ora, adesso ti ammazzo”,  costringendo la vittima, per farlo desistere, a fingersi ancora innamorata, mentre il secondo, quando la donna, per strada in compagnia di una coppia di amici, era stata costretta con la forza a salire sulla macchina per poi allontanarsi e fermarsi in una zona appartata dove, dopo averla minacciata, le toglieva il cellulare tentando di baciarla. Al diniego, l’uomo la trascinava fuori dalla macchina per colpirla con pugni e calci che le causavano delle fratture alle ossa nasali e varie lesioni agli arti superiori ed inferiori.

Gli investigatori, ricostruendo minuziosamente le fasi salienti dei fatti denunciati dalla donna sono riusciti in brevissimo tempo a  raffigurare un quadro probatorio a carico dell’uomo che, dopo vaglio dell’Autorità giudiziaria, ne ha consentito la cattura e la traduzione nel carcere di carcere di Catania.

Redazione