Centinaia di esseri umani sono fermi da giorni nel Mediterraneo, a un passo da Malta e dall’Italia, e i rispettivi governi non autorizzano l’attracco nei loro porti delle navi che li hanno salvati. Sembra di ripiombare indietro nella storia, quando col pretesto del cavillo burocratico, i parrucconi preferivano far morire “i neri” pur di evitare che mettessero piede nel loro territorio. Corsi e ricorsi storici, un tempo attuati in altri luoghi del pianeta, oggi ripetuti in un Paese tradizionalmente tollerante come il nostro.
E chi l’avrebbe mai detto? Con la Lega al potere – e col silenzio assoluto del Movimento 5 Stelle – la realtà sta superando la fantasia. Sono bastate poche settimane di governo giallo-verde per vivere un clima che le generazioni nate dopo le leggi razziali e la persecuzione degli ebrei, non avevano mai respirato. Un clima cupo, grigio, che non sappiamo se sarà diradato dal vento del buon senso, o se porterà il nero dell’intolleranza e dell’odio razziale.
Intanto quei poveri cristi sono fermi al largo de La Valletta e di Pozzallo, “ostaggi” (termine appropriato usato ieri dal “Manifesto”) di uno dei governi più corrotti del mondo (quello maltese, per dirla con la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa per aver indagato sui traffici inconfessabili nel suo Paese) e di uno dei governi più indecifrabili della storia d’Italia (quello nostro), dove l’esigenza di fare “piazza pulita” di certi privilegi del passato (vedi vitalizi e prebende varie), si fonda con una cultura arretrata e tutt’altro che improntata sull’accoglienza.
Certo, le giustificazioni sono tante: non possiamo accogliere tutti, è necessario distribuire negli Stati dell’Unione europea un numero equo di immigrati, è fondamentale aiutarli a casa loro, e tanto altro.
A parte il fatto che è impossibile creare “ora e subito” le condizioni di cui teoricamente molti sono pronti a riempirsi la bocca, come si fa a lasciare delle navi in mezzo al mare con dei bambini, delle donne, degli uomini esausti, disidratati, sporchi, sofferenti, senza essere colti da un sussulto di pietà umana?
Di fronte a spettacoli del genere non ci sono discorsi politico-programmatici o litigi con l’Europa che tengano. Di fronte a un bambino che piange o a una donna incinta l’unica decisione da prendere è autorizzare le navi all’approdo. Invece si mettono i migranti sul tavolo delle trattative per mostrare i muscoli e salire nei sondaggi. Orrendo. Come l’onda di razzismo che senti montare gradualmente da parte di quegli individui che hanno bisogno del capro espiatorio per scaricare il fallimento del loro Paese soprattutto in tema di lavoro. Purtroppo tutto questo conferma in modo preoccupante l’assoluta mancanza di classe dirigente che da molti anni investe il nostro Paese.
Il Movimento 5 Stelle è prigioniero del suo silenzio nei confronti di Salvini. Il Pd – pur mostrandosi molto più tollerante verso i migranti – mostra dei limiti incredibili sulla questione morale, con la responsabilità “storica” di aver spinto i 5S fra le braccia della Lega, pur avendo avuto la possibilità di fare il governo col movimento di Di Maio.
Insomma, non c’è nessuno in Italia che riesca a governare le emergenze con umanità, rispetto e intransigenza. Forse è il tempo della Società civile. Non sappiamo se accadrà. Noi ci speriamo e lottiamo perché accada.
Luciano Mirone
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