”Non ho mai conosciuto l’agente Nino Agostino. Non sapevo che esistesse prima della sua efferata uccisione con la moglie”. Lo dice il dirigente della polizia di Stato ed ex numero 2 del Sisde Bruno Contrada cui ieri è stata perquisita l’abitazione, nell’ambito dell’inchiesta sull’uccisione del poliziotto a Villagrazia di Carini il 5 agosto 1989 insieme alla moglie Ida Castelluccio. ”Non ho mai avuto alcun rapporto con lui. Ho seguito la vicenda sulla stampa. Non ho mai dato una lettura dell’omicidio Agostino agli inquirenti. Non me ne sono occupato, ero a Roma da 4 anni quando lo hanno ucciso”, ha aggiunto.
Sull’ex poliziotto Giovanni Aiello Contrada ha detto: ”Era scomparso dalla mia memoria. Ho avuto migliaia di persone alle mie dipendenze negli anni in cui ho svolto incarichi di dirigente di polizia e al Sisde. Quelli che avevo più vicini li ricordo bene. Di lui avevo un vago ricordo come un poliziotto malvestito, sporco, con una ferita alla guancia”. “Aiello sarebbe stato alle mie dipendenze negli anni ’70 – ha continuato -. Dopo che il suo nome era venuto alla ribalta ho chiesto a un sottufficiale mio ex collega chi fosse. Lui mi ricordò che una volta incontrandolo gli dissi: il litigio col barbiere continua? Macché agente segreto. Nel luglio 2017 la procura di Reggio Calabria mi ha fatto perquisire due volte l’abitazione per cercare di scoprire qualcosa sui miei rapporti con Aiello. Non c’era nulla da scoprire”.

Ansa