“Niente denuncia, altrimenti bruciamo la casa. Grazie!”. Una minaccia pesante per essere un ladro. Che adesso viene accusato di detenzione illegale di armi clandestine e munizionamento, ricettazione, furto aggravato, violenza privata aggravata, violazione di domicilio aggravata e minaccia continuata.

Dopo attente indagini, i carabinieri di Zafferana Etnea hanno arrestato il pluripregiudicato 44enne Lucio PATANÈ, già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania. L’inchiesta dei militari ha fatto luce su alcuni episodi criminosi avvenuti tra giugno e settembre del 2017.

Il primo riguarda l’ingresso abusivo dell’uomo nel terreno di proprietà di due fratelli di Zafferana, dove, a loro insaputa,  aveva seppellito due valigette contenenti  una pistola semiautomatica cal. 40 con la matricola abrasa, munita di  2 serbatoi e 600 munizioni di diverso calibro.

L’arrestato aveva minacciato ripetutamente i due proprietari: secondo lui erano stati loro a far ritrovare l’arma e le munizioni ai carabinieri. Non era vero. Gli inquirenti, come dicono, “in realtà avevano utilizzato altre fonti info-investigative”.

Il secondo riguarda il furto perpetrato in casa di due coniugi del posto, dalla quale l’uomo aveva asportato una piccola piscina, poi ritrovata dagli investigatori nel giardino di casa del malvivente, nonché un piano cottura in ceramica.

Per evitare che le vittime denunciassero il furto, lui stesso aveva scritto delle frasi minatorie dal seguente tenore: “Niente denuncia, altrimenti torniamo e bruciamo la casa. Grazie!”.

Durante l’esecuzione del provvedimento cautelare  i militari hanno rinvenuto a casa dell’indagato un binocolo marca “WEGA“, del modello utilizzato in astronomia,  risultato rubato a Padova nel 2015.

Furti di media entità, se non fosse per la detenzione di quelle armi – allo stato sotto esame al Ris di Messina per stabilire l’eventuale provenienza – su cui Patanè fornirà le sue spiegazioni ai magistrati.

 

Barbara Contrafatto