A un mese dalle elezioni comunali di Trecastagni (Catania), il Consiglio dei ministri scioglie (Cdm) il Consiglio comunale per ingerenze della criminalità organizzata nella raccolta dei rifiuti. Quel che non si comprende pienamente – stando alla nota diffusa dal sindaco del centro etneo Giovanni Barbagallo – è il motivo per il quale il Cdm, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, ha deciso il provvedimento se qualche tempo fa, nell’ambito del servizio di smaltimento della nettezza urbana, sono stati arrestati i due dipendenti comunali del settore Lavori pubblici e manutenzione Domenico Sgarlato (dirigente dell’ufficio) e Gabriele Astuto. L’accusa era quella di aver favorito la EF Servizi di Vincenzo Guglielmino, ritenuto dagli inquirenti il trait d’union tra i clan mafiosi Cappello e Laudani nell’aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Assieme al civico consesso di Trecastagni sono stati sciolti i Consigli comunali di Surbo (Lecce), San Gregorio D’Ippona e Briatico (Vibo Valentia).

La decisione del Consiglio dei ministri, seppure in modo velato, viene criticata dal primo cittadino di Trecastagni: “Desideriamo sottolineare che la giunta e il consiglio hanno sempre operato con rigore morale e trasparenza. Nessun componente degli organi elettivi è coinvolto nell’inchiesta. Abbiamo svolto il nostro mandato senza mai pensare al beneficio personale. Il nostro impegno è stato finalizzato esclusivamente al compimento di un buon servizio per la comunità. Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura, del prefetto, del ministro dell’Interno e di tutte le forze dell’ordine, ma valuteremo l’opportunità di presentare ricorso per salvaguardare l’immagine e il buon nome della nostra città».

Barbagallo (Pd) comunque ha deciso che si ricandiderà. I suoi avversari saranno l’ex sindaco Pippo Messina per il centrodestra, Sebastiano Rodelli per il Movimento 5 stelle e Salvo Licciardello per la destra.

Immagine d’apertura: il municipio di Trecastagni

Barbara Contrafatto