Legambiente scende in campo contro il mega progetto di cementificazione della spiaggia di San Vito lo Capo. E lo fa attraverso il suo presidente regionale Gianfranco Zanna, che si oppone all’opera almeno per tre ragioni.
Qual è la prima?
“L’impatto paesaggistico sarebbe devastante – dice Zanna – . San Vito lo Capo è rinomata per le bellezze paesaggistiche, per il mare e per l’attività sportiva legata ad esso. Non è un caso che ormai da anni riceva da Legambiente le famose Cinque Vele, il massimo riconoscimento per un turismo sostenibile”.
E la seconda?
“E’ legata al fatto che questo è soltanto apparentemente un intervento sull’acqua. Non a caso il progetto prevede un lievissimo aumento dei posti-barca. La vera operazione è di tipo speculativo”.
In che senso?
“Con la scusa di realizzare una struttura a supporto della fruizione turistica si vogliono costruire alberghi, negozi, centri benessere sulla terraferma o su parti di mare che verrebbero interrate. Questo è inaccettabile. Non si può consentire una colata di cemento su un pezzo di costa e di mare che ha raggiunto un equilibrio straordinario”.
La terza ragione?
“Non credo che la Sicilia e quel territorio abbiano bisogno dell’ennesimo porto. Le strutture che abbiamo sono più che sufficienti (compresa quella presente a San Vito lo Capo da molti anni), quindi questo progetto è inutile e dannoso, una vera speculazione edilizia”.
La popolazione ha reagito massicciamente contro questo tentativo di cementificazione.
“E’ un segno della maturità di quella gente, che in altre occasioni si è distinta per analoghe iniziative. Quel territorio, in questi anni, è cresciuto non solo economicamente, ma anche culturalmente per le iniziative che vedono San Vito al centro di tante manifestazioni di qualità, che hanno arricchito una realtà che non ha bisogno di una struttura come questa. Riproporre a San Vito questo modello significa davvero cancellare un percorso, una storia, qualcosa che ormai fa parte dell’animo di quella comunità”.
Rino Giacalone ha scritto su “La Stampa” di Torino che il progetto prevede soltanto qualche posto-barca in più rispetto a quanti ne contiene la struttura attuale. L’opera – secondo il quotidiano torinese – costerebbe circa 50 milioni di Euro, a fronte di una società che dispone di un capitale sociale inferiore alla cifra che si dovrebbe spendere.
“Purtroppo c’è gente senza scrupoli. Penso alla società che ha proposto il progetto, e agli sponsor che ha trovato. Mi auguro che la Regione faccia una riflessione seria”.
Chi sono gli sponsor politici di quest’opera?
“Escludiamo l’Amministrazione comunale di San Vito, che ha dichiarato la propria ferma opposizione. Mi auguro che la futura Amministrazione (dato che il 10 giugno ci sono le elezioni) possa dare una continuità alla politica ambientale portata avanti dall’attuale sindaco Matteo Rizzo. Auspico che tutti i candidati alla carica di sindaco si pronuncino contro questo progetto e mi auguro che alla Regione non ci sia qualcuno che faccia da sponda a certi interessi: vediamo se e come l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro, e tutto il governo regionale, prenderanno una posizione su questa ipotesi”.
Secondo molti, la legge Burlando sarebbe “il cavallo di Troia” per portare avanti questo tipo di operazioni.
“Questa norma prevede che per recuperare o mettere in sicurezza i porti si può avere la possibilità di costruire sulla terraferma delle strutture a supporto delle attività nautiche. Come sempre in Sicilia questa dizione viene interpretata col fatto che un hotel, un centro commerciale, dei negozi siano a supporto dell’attività nautica. A supporto può essere una struttura con una gru o una officina navale. Non certamente un centro benessere. Ecco perché ci opponiamo decisamente”.
Intanto, a dimostrazione di come l’argomento sia sentito fra i cittadini e gli operatori turistici, va segnalato che venerdì 18 maggio alle 17 presso il teatro comunale di San Vito lo Capo si svolgerà un confronto su questo argomento fra i tre candidati alla carica di sindaco: Antonio Ciulla, Giuseppe Peraino e Gaspare Scola. Ospite d’eccezione: Sebastiano Venneri, responsabile al turismo di Legambiente e presidente di Vivitalia (“Lo sviluppo del turismo sostenibile”). Introduce Melchiorre Miceli, presidente dell’Oats (l’associazione degli operatori turistici di San Vito lo Capo che nei giorni scorsi ha preso una netta posizione contro la costruzione del porto turistico). Intervista i candidati il giornalista Max Firreri.
Luciano Mirone
Progetto assurdo e dvastante . San Vito necessita di un irto turistico più capiente e attrezzato per la nautica da diporto per favorire il turismo, ma la sua mitica spiaggia è un bene di tutti che va preservato dalla speculazione