Hanno un nome gli autori degli incendi di 14 autovetture parcheggiate nelle strade di Paternò commessi nei mesi scorsi e di due rapine effettuate a gennaio di quest’anno: uno ai danni di una farmacia e un altro di un negozio di calzature. Sono un ragazzo di vent’anni, Giuseppe Fiorello, ed uno di 17, di cui non sono state fornite le generalità dai carabinieri in quanto minorenne.
A condurre le indagini sono stati i sostituti procuratori di Catania Fabio Saponara e Silvia Vassallo (quest’ultima della Procura dei Minori), che hanno delegato l’inchiesta ai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Paternò, I giovani sono ritenuti responsabili degli incendi realizzati mediante sversamento di liquido infiammabile che hanno creato non poco allarme negli abitanti della città etnea dall’inizio del 2018.
I militari hanno individuato i due ragazzi nel corso dei servizi predisposti in zone diverse del centro abitato per reprimere le condotte incendiarie. E così la notte del 2 marzo scorso, durante il controllo di una vettura, hanno trovato a bordo i due giovani con delle caratteristiche fisico-somatiche che, in base alle immagini delle telecamere fisse, corrispondevano a quelle degli autori dei roghi alle macchine appiccati nelle settimane precedenti.
Alcuni messaggi vocali registrati nelle chat tra i due chiarivano le motivazioni di tali condotte. Secondo gli inquirenti l’obiettivo era quello di guadagnare soldi e di emergere nell’ambito della criminalità organizzata locale. Su disposizione dell’Autorità giudiziaria gli arrestati sono stati tradotti rispettivamente presso la Casa Circondariale di piazza Lanza e l’Istituto penitenziario per minorenni Bicocca di Catania.
Angelo Conti
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