Dopo la bufera che da oltre un anno investe il Taormina Film Festival, potrebbe arrivare la schiarita. Una schiarita che si presenta sotto forma di un comunicato stampa che ha come mittente Videobank e come destinataria Taormina Arte, con delle stilettate indirizzate al sindaco della “Perla dello Jonio” Eligio Giardina, presidente pro tempore del comitato Taormina Arte, per “le dichiarazioni arroganti e offensive”.

La nota odierna di Videobank appare più morbida e più conciliante che mai, segno che la società del general manager Lino Chiechio e dell’amministratore unico Maria Guardia Pappalardo è disponibile ad addivenire a delle soluzioni che hanno il fine, si legge, di non “danneggiare in alcun modo la prestigiosa Rassegna cinematografica, ma solo quello di tutelare un diritto sacrosanto”.

Nel comunicato si coglie la disponibilità da parte dell’azienda che lo scorso anno si aggiudicò la gara per l’organizzazione della rassegna – poi esclusa dal Tar su ricorso dell’Agnus Dei di Tiziana Rocca – di “accogliere la richiesta di Taormina Arte per trovare un accordo che consenta l’utilizzo del marchio e la conseguente regolare realizzazione del Taormina Film Fest 2018”. In pratica Videobank, storico partner tecnologico del Taormina Film Fest e creditore di oltre 340mila euro nei confronti del comitato Taormina Arte, nonché promotrice – a tutela del credito – del pignoramento del marchio della Rassegna, dichiara “la propria disponibilità” ad accettare la rateizzazione del debito, come proposto da Taormina Arte, “allo scopo di sbloccare l’utilizzo del marchio”, la cui vendita all’asta sarà decisa dalla magistratura di Messina il prossimo 18 maggio.

“Videobank – si legge nel documento – tiene a precisare che il contenzioso in atto ha l’obiettivo solo ed esclusivamente di tutelare un diritto acquisito dall’azienda in tanti anni di prestazione di servizi”, perché la stessa “da sempre, ha cercato di evitare problemi sia alla realizzazione del Festival, sia ai dipendenti, alla città di Taormina e alla Sicilia”.

Per questo “dichiara la propria disponibilità a presentare istanza congiunta al giudice competente”.

Non sappiamo a dove porterà questa dichiarazione, né se l’invito al fumare il calumet della pace è stato lanciato “solo” per ricomporre i buoni rapporti del passato. È certo che, dopo le tensioni che negli ultimi mesi hanno visto Videobank e Taormina Arte finire addirittura davanti al magistrato, fra le righe di questo comunicato si legge qualcosa in più di quanto viene scritto. Anche perché aspettare fino all’udienza del 18 maggio per organizzare la prossima edizione del Festival vuol dire rischiare di allestire una manifestazione sottotono come quella di quest’anno, quando con pochi spiccioli si è messo su un evento non assolutamente consono al fasti del passato. Il momento giusto è questo. Lino Chiechio lo ha capito e ha lanciato il messaggio. Vedremo cosa succederà.

Luciano Mirone