Il movimento Catania Bene Comune (Cbc) chiede le dimissioni dell’assessore alla Nettezza urbana del Comune di Catania ed accusa la giunta guidata da Enzo Bianco di “avere miseramente fallito”. “L’amministrazione Bianco – scrive il movimento – ha avuto 5 anni per consegnare a Catania un nuovo sistema di gestione dei rifiuti. Un fallimento che sta pagando e pagheranno le cittadine e i cittadini”. Il motivo che sta alla base del duro l’accuse di Catania Bene Comune è spiegato in una nota che la sinistra radicale spiega attraverso un comunicato stampa: “Alle ore 13 di oggi, 14 febbraio, sono scaduti i termini per presentare offerte per la gara d’appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel Comune di Catania. Un appalto da 146 milioni di euro. È stato il Responsabile degli adempimenti di gara dell’Urega di Catania, nella sede di Piazza San Francesco di Paola 9, a comunicare, alle 13 e un minuto, che nessuna azienda ha presentato offerte e la gara è andata deserta”.

Cbc denuncia: “E’ la terza volta consecutiva che la gara per il servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti” non viene effettuata”, perché “nessuna busta viene consegnata”. “Un evento – si legge nella nota – che condanna la città a rinnovare per l’ennesima volta il contratto ponte alle società Senesi-Ecocar, che costa 110mila euro al giorno alla cittadinanza con livelli di raccolta differenziata risibili, inferiori al 10%”.

L’assessore comunale di Catania, Rosario D’Agata

Secondo Catania Bene Comune si tratta di “un evento che condanna la città ad affrontare tra qualche mese l’emergenza della raccolta dei rifiuti, perché non sarà più prorogabile l’appalto ponte.Le cittadine e i cittadini dovranno subire ancora per mesi e mesi l’assenza di una seria raccolta differenziata, i disservizi nella pulizia, una città sempre più sporca”.

“Le responsabilità – scrive il movimento – sono evidentemente in capo alla Giunta municipale, al Sindaco e all’assessore all’ecologia D’Agata, manifestamente incapace di gestire le politiche sui rifiuti della città. Da 5 anni Catania aspetta un nuovo servizio di raccolta dei rifiuti, da tre anni si prova a effettuare una gara d’appalto che, mai successo in Italia, va per tre volte deserta. Intanto si regalano milioni di euro pubblici a ditte che speculano sulle emergenze”.

Oltre a chiedere le dimissioni dell’assessore D’Agata, Catania Bene Comune sottolineano che “Prefettura e autorità competenti devono immediatamente intervenire per chiarire se interessi criminali hanno influenzato l’andamento delle gare e per farsi carico della gestione dei rifiuti della città di Catania, ormai fuori controllo”.

Proprio qualche mese fa – recita il comunicato – Catania Bene Comune ha denunciato l’assenza di controlli da parte del Comune e l’assenza di penali significative alle ditte nonostante i costanti disservizi.

“Da anni” il movimento, anche opponendosi al piano d’intervento che prevede l’esternalizzazione dell’intero servizio di raccolta, “chiede che il Comune, rispettando l’esito del referendum sui beni comuni del 2011 e molte sentenze della Corte Costituzionale, cominci a programmare e attuare la gestione diretta dello spazzamento e della raccolta dei rifiuti. Solo con il controllo diretto si smetterà di essere ostaggio delle mafie dell’immondizia.

Barbara Contrafatto