Entra nel vivo il processo sulle firme false presentate dal M5S alle comunali palermitane del 2012 che vede imputati 14 tra deputati regionali e nazionali del movimento, attivisti e un cancelliere del tribunale, accusati a vario titolo della violazione del testo unico regionale in materia di elezioni. All’udienza di oggi sono stati sentiti, davanti al giudice monocratico, il vicecapo della Digos Giovanni Pampillonia, che ha condotto l’inchiesta, e uno dei testimoni chiave, l’ex attivista Vincenzo Pintagro che, con le sue denunce, ha contribuito a riaprire il caso che era stato archiviato.
“Su 2000 sottoscrittori interrogati – ha detto Pampillonia – 1104 hanno disconosciuto le firme loro attribuite”.
Mente del piano sarebbe stato Riccardo Nuti, allora candidato sindaco e deputato nazionale, poi uscito dai 5 Stelle. Nuti è tra gli imputati insieme alle deputate Claudia Mannino e Giulia Di Vita, e a diversi attivisti.

Nella foto: Riccardo Nuti, ex 5 Stelle

Ansa