“Gay, c’è poco da essere pride… come infettare il mondo con un mare di malattie legate ai comportamenti omosessuali”. Inizia così il manifesto affisso davanti al Liceo ‘Leonardo Da Vinci’ di Milano in seguito a un’assemblea sui diritti LGBT convocata dagli studenti il 30 gennaio scorso, che ha sollevato diverse polemiche. Dopo l’assemblea, alcuni docenti dell’istituto hanno inviato una mail ai genitori dei ragazzi per attaccare tale iniziativa del 30 gennaio.
“Nel testo vengono riproposti i classici stereotipi e le mezze verità strumentali che negli anni hanno fatto da base per giustificare la discriminazione nei confronti delle persone LGBT” denuncia il Circolo di cultura omosessuale ‘Mario Mieli’, che ha pubblicato il manifesto choc in seguito alla segnalazione di alcuni docenti e genitori indignati.
“Non possiamo non notare – afferma il presidente del Circolo, Sebastiano Secci – come questo orribile episodio si inserisca in un clima politico che sta pericolosamente virando verso odiose posizioni di divisione, intolleranza e chiusura, con l’emersione di spinte fasciste e reazionarie che preoccupano tutte e tutti noi. Dipingere la comunità ‘LGBT+’ come un gruppo di ‘untori’ vuole proprio aumentare la diffidenza e il discredito nei nostri confronti agli occhi della collettività”.
“Noi non ci stiamo – continua Secci -. Il nostro movimento lavora da decenni per diffondere una cultura della sessualità libera e responsabile, lavorando con dedizione per informare tutti i cittadini sulle infezioni sessualmente trasmissibili che, spiace doverlo ricordare nel 2018, a differenza degli omofobi, non discriminano in base all’orientamento sessuale”.
Immagine d’apertura: il manifesto contro i gay (dal sito di Mario Meli)
Adnkronos
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