“Pino Daniele non è morto a causa del destino ma di gravi negligenze”. A parlare così con l’Adnkronos è Luisa Regimenti, presidente nazionale dell’Associazione Medicina Legale Contemporanea e consulente della ex moglie del cantautore napoletano Fabiola Sciabbarrasi, confermando la notizia del settimanale ‘Giallo’. “Io sono al servizio della verità – rimarca – ma ho la sensazione che nessuno abbia voluto e voglia andare a fondo sulla morte di Pino Daniele. Su un omicidio colposo, però, non si può dire la parola fine senza averlo evidenziato e senza essere consapevoli che ci sono state gravi negligenze che hanno causato la morte di Pino”.

“Se tali negligenze – osserva – sono state compiute nella più completa buona fede o in una situazione di emergenza che non ha dato modo di riflettere, questo non sta a me valutarlo. Certo è che, come affermano i periti del pubblico ministero, per salvare Pino Daniele bastava andare al più vicino ospedale di Grosseto la cui ambulanza si trovava fuori dalla porta della Villa di Daniele pochi minuti dopo la partenza della signora Amanda Bonini che, con Pino Daniele in stato di incoscienza e quindi caricato a bordo di peso, ha guidato, invece, verso Roma per raggiungere il reparto del dottor Gaspardone nel’ospedale Sant’Eugenio dove Gaspardone, però, non c’era, trovandosi in quei giorni in vacanza in montagna”.

“Al momento della morte di Pino Daniele – racconta la dottoressa Regimenti – la famiglia non aveva in mente alcuna ipotesi di reato ma ha nominato me perché fossi presente all’autopsia eseguita per conto del pm. Così io ho assistito in qualità di consulente di Fabiola Sciabbarrasi e dei suoi figli”

“Ora purtroppo – sottolinea Luisa Regimenti – questo omicidio colposo ha assunto i connotati di una guerra fra due donne ma bisognerebbe allontanare questo scenario. L’ex moglie è stata sempre in una posizione di attesa e non aveva alcuna accusa da fare. Ma è senza dubbio inspiegabile che un’ambulanza viene chiamata, arriva davanti alla porta della villa di Pino che nel frattempo viene trasportato in macchina a due ore di distanza e muore durante il tragitto. Resta da capire chi ha preso questa decisione – scandisce la presidente – perché questa decisione ha causato la morte di Pino. E questo – fa notare – lo dicono anche i consulenti del pm”.

Infine una domanda su Sara Daniele, la figlia di Pino che sembra aver accusato il colpo più duro dalla morte del padre: “Non c’è stato un momento in cui Sara Daniele ha chiesto di riaprire il caso ma sono certa che sia interessata a conoscere tutti gli aspetti relativi alla morte del padre”.

Adnkronos