E’ giunto al decimo giorno consecutivo lo sciopero della fame attuato da Biagio Conte, il missionario laico che dal 9 gennaio scorso protesta in strada, sotto i portici delle Poste centrali di via Roma a Palermo, per sensibilizzare la città sull’emergenza nuovi poveri. Il missionario laico, che nel 1991 ha fondato la Missione Speranza e Carità per assistere senza tetto e indigenti, ha deciso di lasciare la sua comunità e di trascorrere le notti in strada come gesto di solidarietà nei confronti dei clochard. Le sue condizioni sono costantemente monitorati dai sanitari del 118 che gli hanno consigliato di interrompere la protesta. Ieri sera anche il sindaco Leoluca Orlando e i volontari di alcune associazioni che si occupano di assistere i più bisognosi hanno incontrato Biagio Conte per convincerlo a desistere dalla sua iniziativa.
I senza casa a Palermo sono circa 4mila; nelle ultime settimane tre di loro sono morti di stenti, l’ultimo caso il giorno di Capodanno. “Vivo un profondo disagio – scrive Biagio Conte in una lettera aperta alla città -. Non riesco a essere tranquillo, non dormo, non riesco a mangiare sapendo che ancora tante persone vivono per strada. Tante famiglie sono sotto sfratto e non hanno una casa. E tante persone non hanno un lavoro e ancora dopo 20 anni di missione trovo sempre l’emergenza in città”. La Missione Speranza e Carità, che vive di donazioni e dell’aiuto di decine di volontari, ospita nelle tre sedi aperte in città circa 1500 persone, tra senza tetto e migranti. “Non voglio altre strutture, non voglio altre persone senza tetto senza lavoro – scrive ancora Biagio Conte – dobbiamo cercare di prevenire tutto questo, dare dignità e lavoro alle persone. Questo voglio”.

Nella foto: il missionario laico Biagio Conte

Ansa