“Caro Luca,
ieri ho appreso della tua adesione al PD e, a caduta, di coloro che fanno parte del tuo ‘cerchio magico”. Inizia così la lettera aperta che un ex dirigente della “Rete”, l’avvocato catanese Enzo Guarnera, scrive tramite facebook al fondatore del movimento Leoluca Orlando, attuale sindaco di Palermo, in cui esprime il suo disappunto.

“Oggi – prosegue la lettera – leggo sul quotidiano di Catania il seguente titolo: ‘PD, ecco chi comanda in Sicilia. Renzi consegna il partito a un quadrunvirato: Cardinale, Faraone, Orlando e Sammartino”.
“Su Faraone – dice Guarnera – ho poco da dire. Come maggiordomo di Renzi, tamquam non esset. Su Cardinale e Sammartino avrei da dire, e sono in attesa che vengano fuori le prove. Ma, su di essi, ho la consapevolezza morale di Pasolini. Dovresti averla anche tu!”.

Poi l’affondo: “Vedi, caro Luca, a parte la consapevolezza, dovresti avere memoria. Sono andato a rileggere una pubblicazione del 24 gennaio 1991. Ricordi? Si tratta del numero zero del mensile del Movimento per la Democrazia La Rete e del documento politico sottoscritto da te, quale fondatore, oltre che da Nando Dalla Chiesa, Alfredo Galasso, Claudio Fava ed altri, tra i quali anche io”.
“Caro Luca – seguita Guarnera – , cio’ che pensavamo allora e’ valido anche oggi, purtroppo! Ti invito a rileggerlo. Mi domando, quindi, che senso ha aderire a un partito, il PD, che, a mio giudizio, e’ la brutta e sbiadita copia di quella DC dalla quale, giustamente, sei uscito quasi 30 anni fa”.
E ancora: “Forse sono un ingenuo. Certamente un idealista e sognatore. Continuo a immaginare una societa’ diversa, per la quale impegnarmi sino alla fine. Caro Luca, abbiamo la stessa eta’. Abbiamo condiviso valori, principi e progetti. Temo che essi, oggi, siano diversi. E mi dispiace!”.

Barbara Contrafatto