Sono cambiate, anche se non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale. Come verificato dall’Adnkronos, ci sono state decine di modifiche nelle liste uscite dalle parlamentarie grilline, rese note domenica scorsa al termine del Villaggio Rousseau di Pescara. La lista dei candidati di Camera e Senato, reperibile sul blog delle stelle -in formato Pdf- è cambiata, e non è escluso che altre modifiche avvengano nelle prossime ore, mentre vanno avanti le verifiche dei vertici grillini sulle candidature.

Alcuni candidati sono ‘spariti’ dalle liste, altri hanno semplicemente cambiato collocazione. Non figura più nell’elenco, ad esempio, Gedorem Andreatta, candidato per la Camera in Veneto. Una corsa, la sua, finita nelle polemiche perché gestore di un hotel nel vicentino, dove vengono ospitati i profughi. In Calabria non è più in lista al Senato Maria Pompilio, sostituita da Silvana Abate. Alla Pompilio, stando ai rumors locali, sarebbe stata contestata la candidatura di facciata: il marito, attivissimo a Palmi (in provincia di Reggio Calabria), in passato è stato candidato nell’Udc di Pier Ferdinando Casini.

In Lombardia 1, collegio 03 Camera, salta il nome di Raffaella Loforte, seconda in lista al termine delle parlamentarie. “So che ci sono stati problemi con la residenza”, spiega Manlio Di Stefano, deputato uscente. Dietro di lui ora, al posto di Loforte, figura Valentina Centonze, attivista della prima ora, spostata dal collegio 02 a quello dove è in corsa Di Stefano.

Alla Camera c’è addirittura uno scambio di collegi: i candidati che ricadevano nell’area Cuneo-Alessandria hanno preso il posto di quelli del collegio di Torino. “Nessun mistero – dice all’Adnkronos Fabiana Dadone, capolista nel collegio Piemonte 2-01 – si tratta di una rettifica: nella prima stesura c’è stato un errore, ora è stato corretto. Io risultavo capolista nel torinese, ora lo sono a Cuneo, come è giusto sia”. Il lavoro dello staff va avanti, sulla scia delle segnalazioni ricevute o delle verifiche fatte finora. “Se sono stati fatti errori nelle parlamentarie, recupereremo”, aveva assicurato Beppe Grillo venerdì scorso, al Viminale per depositare il nuovo simbolo dei 5 Stelle. Ma di errori “non ce ne sono”, aveva corretto il tiro Luigi Di Maio, candidato premier e capo politico del Movimento, riferendosi tuttavia ai tanti che, da tutta Italia, lamentavano di essere rimasti fuori dalle liste, al grido di #annullatetutto. Tornando alle modifiche apportate, il senatore uscente Maurizio Santangelo, ex capogruppo a Palazzo Madama, non risulta più capolista in Sicilia 1, al suo posto Antonella Campagna. Santangelo paga lo scotto dell’alternanza di genere previsto dal Rosatellum. Dallo staff intanto spiegano: “Le liste definitive sono quelle che verranno presentate ufficialmente, fino ad allora sono provvisorie e soggette a cambiamenti. Stiamo ricevendo segnalazioni e richieste di persone che si ritirano”.

Sono quattorci i nomi che ad oggi risultano ‘spariti’ dal Pdf con le candidature 5 Stelle. A questi si aggiungono le modifiche rintracciabili negli elenchi. Dai vertici ricordano che, nel nuovo regolamento reso noto il 30 dicembre scorso, al capo politico viene riconosciuto parere vincolante, parere che può essere espresso fino al momento del deposito delle liste elettorali. Di Maio ha ancora qualche giorno per apportare cambiamenti.

Nella foto: Luigi Di Maio, leader del M5S

Adnkronos