Nuovo codice di comportamento, nuove regole per le parlamentarie e anche un nuovo ‘non statuto’. Rivoluzione in arrivo nel M5S. La svolta è imminente ed è destinata far cambiare pelle al Movimento.

PIU’ POTERI A DI MAIO – Nelle nuove regole, come prevedibile, un ruolo sempre più centrale sarà destinato a Luigi Di Maio, che dovrebbe avere un peso decisivo anche sulle scelte assembleari. Il candidato premier dei 5 Stelle, inoltre, dovrebbe avere l’ultima parola sui collegi uninominali, mentre per i listini proporzionali sarà decisivo il voto della Rete.

CANDIDATI NON ISCRITTI – Tra le novità contenute nelle nuove regole per le parlamentarie M5S, a quanto apprende l’Adnkronos, anche l’apertura alla società civile per le candidature nei collegi uninominali. Questo, viene spiegato, per venire incontro alle tante richieste di professionisti, imprenditori e altre figure che si sono avvicinate al Movimento, ma non sono ancora iscritte e che, con le classiche regole grilline, sarebbero impossibilitate a candidarsi. Potranno quindi proporre la propria candidatura anche persone esterne al MoVimento che si sono distinte sul territorio per la loro professionalità e competenza.

MULTA CONTRO I CAMBI DI CASACCA – Il nuovo codice di comportamento del M5S prevede anche una multa da 100mila euro contro i cambi di casacca dei futuri parlamentari 5 stelle. E’ quanto apprende l’Adnkronos. Questo, per evitare fughe verso altri partiti dopo i numerosi casi registrati nelle file grilline durante la XVII legislatura.

FILTRO DI QUALITA’ SULLE CANDIDATURE – Contro il pericolo di ‘imbarcare di tutto’ -copyright Beppe Grillo- arriva il filtro di qualità sulle candidature nel M5S. A detenerlo, a quanto apprende l’Adnkronos, Di Maio, che, sentito Grillo, potrà stabilire se tra gli aspiranti parlamentari grillini ci siano condotte contrarie al codice e ai dettami del movimento. Ed esprimere, in tal caso, parere contrario e vincolante. Questo, viene spiegato da fonti autorevoli, per arrivare alla formazione di un gruppo parlamentare coeso ma attuare anche una scrematura di qualità. E il bollino, stando a quanto previsto dalle nuove regole, é detenuto da Di Maio, sentito il garante del Movimento.

IL RUOLO DI GRILLO – Beppe Grillo resta garante, con un ruolo che però continua ad apparire sempre più defilato. La comunicazione degli eletti passerà dal ‘blog delle Stelle’, mentre il blog del comico genovese, un tempo voce e vetrina del M5S, è destinato a vivere sempre più di temi indipendenti, viene spiegato all’Adnkronos.

STOP A TURNAZIONE TRIMESTRALE DI CAPIGRUPPO– Tra le novità, stop alla turnazione trimestrale dei capigruppo di Camera e Senato (tempi più lunghi).

RESTA LA RENDICONTAZIONE DELLE SPESE – Dovrebbe restare immutata la rendicontazione delle spese per deputati e senatori, con i tanto temuti ‘scontrini’ che segnarono l’inizio della vita parlamentare grillina. Qualcuno, nelle file 5 Stelle, aveva proposto di liberarsi una volta per tutti della rendicontazione -ritenuta da molti un meccanismo troppo farraginoso- e fissare una quota da restituire mensilmente. Ma la vecchia pratica degli scontrini sembrerebbe avere avuto la meglio.

IL NUOVO ‘NON STATUTO’ – Si tratta di una novità del tutto inattesa, visto che lo statuto 5 stelle era stato modificato appena un anno fa – nel settembre 2016 – per mettere a riparo il Movimento dalle grane giudiziarie legate alle espulsioni. E anche stavolta, viene spiegato, la decisione di dotarsi di un nuovo ‘non statuto’ sarebbe legata a nuovi assetti del movimento per schivare nuovi ricorsi in tribunale e relativi risvolti giudiziari.

Adnkronos