Come ogni anno i giornali faranno la classifica per stabilire l’uomo o la donna del 2017. Non è un esercizio che ci entusiasma particolarmente, ma stavolta un’eccezione la facciamo. Per noi la persona più importante di questi ultimi trecentosessantacinque giorni è un bambino di dieci anni, frequenta la quinta elementare, si chiama Anthony, e a Palermo ha fatto la sua rivoluzione: ha fatto bonificare la discarica a cielo aperto sorta nel quartiere di Borgo Vecchio, che lui ed altri coetanei dividevano con i topi, con le blatte, con le pulci, con gli scarafaggi per mancanza di spazi in cui giocare.
Quest’estate la svolta. Anthony vede una cronista di Repubblica. “Gliela posso chiedere una cortesia? Ci dà una mano a ripulire il nostro quartiere?”. La giornalista trasforma la richiesta di Anthony in un appello. Nel giro di poche ore la notizia fa il giro della città, il sindaco Orlando ne resta colpito e riceve Anthony in municipio. “Signor sindaco, dovete aiutarci a ripulire il quartiere”.
In alcune settimane la discarica – diventata ormai una collinetta, a forza di buttarci dentro rifiuti di ogni tipo – viene rimossa. Gli operai della nettezza urbana si caricano di tutto: amianto, ferro vecchio, detriti, vetro, plastica e tanto altro.
Ma il sogno del bambino non è solo quello: “Signor sindaco, vorrei che quello spazio diventasse un’aiuola e poi un giardino e poi una villa”. Come dire: non basta la bonifica senza una vera opera di valorizzazione che dia la possibilità ai bambini del Borgo Vecchio di riappropriarsi del loro quartiere.
Lo spazio viene riempito di terra fresca. In questi giorni è stato piantato un abete. Alla base sono state collocate tante stelle di Natale, sui rami le palle rosse, i fili argentati, le luci. Adesso un gruppo di architetti sta lanciando un concorso di idee per rilanciare il rione. Il Comune assicura che non lascerà solo Anthony. Il quale la sua grande rivoluzione l’ha già fatta. Per noi il personaggio dell’anno è lui. Prendere esempio, prego.
Luciano Mirone
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