Dopo le dimissioni di nove consiglieri comunali di Zafferana Etnea che hanno causato la decadenza del Consiglio, ma non del sindaco Alfio Russo e della giunta, e in seguito alle motivazioni addotte ieri dagli stessi (che abbiamo pubblicato integralmente), riceviamo oggi la seguente lettera del presidente del Consiglio comunale Salvatore Sapuppo:
Al di là di tutte le invettive ed i giudizi espressi nei miei confronti, c’è qualcosa di strano, in questa scelta da parte dei Consiglieri Comunali di maggioranza, che con queste dimissioni, anziché fare un dispetto al presidente del Consiglio comunale, lo stanno facendo ai cittadini, per i quali avevano giurato il primo giorno in Consiglio “di voler fare gli interessi.
In un organo come il Consiglio Comunale, si discute, ci si confronta e non si scappa, soprattutto quando hai la maggioranza.
Emblematico il termine usato “staccando la spina ad un Consiglio comunale, il cui presidente non ci rappresenta“, continuando ancora a confondere il ruolo istituzionale e super partes del presidente del Consiglio comunale, a garanzia di maggioranza, minoranza e soprattutto dei cittadini. Qualcuno pensa ancora che il presidente sia una poltrona da spartire e che deve essere asservito ai voleri del sindaco e della sua maggioranza.
Qualcuno ha confuso il proprio ruolo, visto che fino a qualche mese fa, non esisteva una minoranza/opposizione in Consiglio, dando per scontato che tutto fosse dovuto e quanto passava dal Consiglio, fosse una pura formalità.
Ma la cosa ancora più grave è che questi Consiglieri (truppe cammellate) con questa azione, rendono vano il ruolo per il quale sono stati votati ed eletti dai cittadini, e cioè quello di svolgere funzioni di indirizzo e di controllo dell’attività amministrativa. Un ruolo propositivo con interpellanze, interrogazioni, segnalazioni, che adesso saranno assunte da un Commissario che pur bravo che possa essere, non conosce le problematiche e le dinamiche del nostro Comune, lasciando ampi margini di manovra all’attività di Sindaco e Giunta, senza che alcuno possa interferire, creando un vulnus alla partecipazione democratica, sia di chi non si allinea al pensiero unico, che degli stessi cittadini che rimangono senza rappresentanti.
Del resto questa Consiliatura era partita già in modo anomalo, con una sola lista presentatasi, e noi candidati Consiglieri impegnati a raggiungere il quorum ed a “ trascinarci “ il sindaco che da solo non è riuscito a raggiungere il 50%.
Riguardo al mancato adempimento della “ parola data “, faccio notare che, malgrado fossimo tutti quanti i Consiglieri in buona fede, la sera del Consiglio di tre anni fa, dopo avere perorato la mia per oltre un mese, all’improvviso il Sindaco propose la nomina del Consigliere Coco a Presidente ( che sarà pure un professionista ed una brava persona ma che in questi ultimi tre anni, non ha svolto il ruolo di Capogruppo, aspettando che passassero i primi due anni e mezzo per riscuotere il tiket concordato ). Grazie all’intervento dei Consiglieri “ anziani “, si raggiunse un accordo per la rotazione, che guarda caso doveva essere solo del Presidente e non degli Assessori, salvo poi fare una finta rotazione tre mesi fa, liquidando l’ex Assessore Angela Di Bella, rea di non aver accettato il diktat del Sindaco, sulla proposta di revoca nei miei confronti.
L’accordo si è sgretolato da solo, man mano che il sindaco non ha organizzato più riunioni di gruppo, per discutere e condividere le scelte amministrative, non più affrontate con il gruppo, come avveniva nei primi cinque anni di consiliatura. A volte venivamo a conoscenza di atti amministrativi a posteriori, senza un minimo di informazione, spesso creando malcontento fra i consiglieri me compreso, che non si spiegavano come mai le riunioni di gruppo, non si facessero più, malgrado i miei tentativi di risolvere comunque la cosa, indicando la strada da seguire.
I consiglieri dimissionari, fanno notare, che tutti quanti abbiamo lavorato egregiamente per i primi due anni e mezzo, per il bene comune. Io per primo, in questi ultimi otto anni, ho dato me stesso in tutta una serie di attività comunali (‘calici di stelle’, direttive prg e tutti i consigli comunali gestiti in maniera impeccabile) e nel sociale, per raggiungere gli obbiettivi di ‘Zafferana in Comune’, rimettendoci dal punto di vista economico e spesso a discapito della famiglia. Tutto il paese mi da atto di avere seguito le attività sportive (bicincittà, bimbinpiazza ecc.) come il calcio, soprattutto a favore dei giovani, seguendoli giornalmente nella loro attività e crescita.
Mi conforta in ciò, il non essere da solo, ma ben tre consiglieri, si sono dissociati, rispetto a questi diktat e che si proponevano come gruppo di minoranza per il bene della comunità. È con essi e con quanti non sono d’accordo con l’andazzo di questi ultimi tre anni, sulla gestione autoreferenziale di questa amministrazione, che non accetta neanche di confrontarsi come avviene in un qualsiasi paese democratico, che cercheremo di costruire nei prossimi mesi, un dialogo ed un rapporto con i cittadini che ci consenta di fare ancor di più e meglio di quanto fatto in questi anni. E’ questa la ‘Zafferana che VogliAmo’.
Salvatore Sapuppo
Il gruppo “Zafferana in Comune” replica alla dichiarazione dell’Ex Presidente del Consiglio Comunale Rag. Salvatore Sapuppo con questa lettera che pubblichiamo:
Caro ex Presidente,
malgrado ci fossimo ripromessi di non parlare più della penosa ed imbarazzante situazione nella quale, pur di mantenere la poltrona, hai trascinato non soltanto il gruppo politico “Zafferana in Comune”, di cui hai tradito i valori fondanti, ma, soprattutto, l’intera comunità zafferanese, non possiamo fare a meno di ritornare sull’accaduto, a motivo della inaudita falsità e pretestuosità delle dichiarazioni che nei giorni scorsi hai reso agli organi di stampa.
Ci teniamo, anzitutto, a precisare come, con la mozione di revoca e le successive dimissioni irrevocabili dalla carica di consiglieri comunali, non abbiamo ritenuto di farti alcun dispetto, non ci siamo voluti sottrarre al confronto politico in seno al civico consesso e, men che meno, abbiamo inteso abdicare al mandato ricevuto dai nostri elettori che, anzi, proprio con questo gesto estremo, siamo convinti di aver onorato fino in fondo.
Ed invero, malgrado non te ne sia, probabilmente, reso conto – intento com’eri a salvare la tua poltrona – per poter discutere e confrontarsi, tanto in seno al consiglio comunale quanto all’interno di qualunque gruppo sociale organizzato, occorre soddisfare alcuni fondamentali prerequisiti, quali il rispetto reciproco, l’onestà, la correttezza, l’integrità morale.
In mancanza di tali imprescindibili principi, non è possibile dar vita ad alcun tipo di confronto, a prescindere dalla sua natura e dalle sue intrinseche finalità.
Forse ti sarà sfuggito che la nostra gente – quella che, per intenderci, ti ha e ci ha votato – oggi più che mai chiede alla classe dirigente di esser d’esempio per le nuove generazioni, incarnando la buona politica, quella fatta di correttezza, virtù, morigeratezza, dignità.
Quel concetto di politica, a causa della tua inqualificabile condotta, era divenuta oramai impossibile da attuare in seno al consiglio comunale ed è proprio per questo motivo che abbiamo ritenuto di continuare a praticarla fuori dalle mura della sala consiliare, senza per questo abdicare al mandato ricevuto dai nostri elettori, fieri del nostro modo di intendere i rapporti umani.
Abbiamo rinunciato alle nostre poltrone per poter mantenere la nostra dignità di persone, prima ancora che la dignità di cittadini impegnati in politica.
Né, contrariamente a quanto da te insinuato, abbiamo confuso il ruolo istituzionale da te ricoperto. Assai più semplicemente, abbiamo dovuto prendere atto che, a seguito della tua “esemplare” condotta, non avresti più potuto svolgere alcun ruolo di garanzia, né per la maggioranza consiliare né per i cittadini di cui l’organo consiliare costituisce nobile espressione.
Ma la dichiarazione che, più di ogni altra, ci stupisce e sconcerta, offendendo la nostra intelligenza e quella dei nostri concittadini, è quella secondo cui, a tuo avviso, “qualcuno pensa ancora che il presidente sia una poltrona da spartire e che deve essere asservito ai voleri del sindaco e della sua maggioranza”. Ed invero, proprio per ottenere la spartizione di quella poltrona – che avevi già abbondantemente occupato per due mandati, l’ultimo dei quali proprio sotto la sindacatura Russo – non hai esitato ad importi con irruenza ed ostinazione all’indomani del risultato elettorale, riuscendo ad ottenere una riconferma, seppur solo per metà mandato, dal tuo ex gruppo, malgrado – nell’ottica di una doverosa ed opportuna rotazione nella copertura delle cariche istituzionali – avessimo già deciso di eleggere, anziani e non, il Prof. Ignazio Coco. Questi, pur di non creare malumori all’interno del gruppo, con la consueta saggezza e maturità, senza manifestare alcuna riserva, ha accettato con rispetto e riconoscenza quanto collegialmente deliberato, senza minimamente dubitare della tua fiducia e buona fede.
Orbene, proprio in considerazione del ruolo di garanzia incarnato dalla carica istituzionale oggetto di avvicendamento – avulsa da qualunque condizionamento politico e la cui natura tiri in ballo, a tua convenienza, quando si è trattato di criticare le nostre dimissioni – non avresti potuto e dovuto esimerti dall’adempiere tale accordo, né il patto in questione avrebbe mai potuto subire alcuno “sgretolamento”, in quanto esclusivamente fondato sul rispetto reciproco e sulla fiducia manifestata nei tuoi confronti.
Non intendiamo, pertanto, entrare nel merito delle risibili “giustificazioni” da te pubblicamente addotte, né riteniamo di elencare le penose scusanti che hai settimanalmente rappresentato nei mesi scorsi al gruppo, se non altro per non farci ulteriormente trascinare in questa polemica ed evitarti, quindi, qualche imbarazzo.
In considerazione del “vulnus alla partecipazione democratica” da te irresponsabilmente paventato, ci teniamo, inoltre, a tranquillizzare i nostri concittadini sulle conseguenze dell’insediamento del commissario che a breve verrà nominato dal competente assessorato regionale. A tal uopo, basti rammentare come nelle elezioni comunali tenutesi nel mese di giugno 2014, oltre che all’elezione del consiglio comunale si sia proceduto anche all’elezione diretta del sindaco e che, per l’occasione, il Dott. Alfio Vincenzo Russo è stato plebiscitariamente riconfermato, per il secondo mandato consecutivo, con diverse migliaia di preferenze.
L’aver evidenziato, financo, le singolari modalità mediante cui, certo per colpe non nostre, si sono svolte le ultime elezioni comunali, in uno al meschino e ripetuto tentativo di delegittimazione del primo cittadino, oltre a denotare scarso rispetto verso le istituzioni, conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la totale mancanza di argomenti a sostegno della tua miserevole condotta.
Quanto all’infelice appellativo da te utilizzato per descriverci (“truppe cammellate”), consentici di fare, da ultimo, qualche rapida riflessione. Come mai per oltre tre anni non hai ritenuto di esternare i presunti malumori, cui continui a far riferimento, sulla mancata condivisione delle scelte adottate tanto dalla Giunta, quanto dal Consiglio Comunale? Per quale motivo non hai deciso di fuoriuscire anzitempo dal gruppo, atteso che non condividevi più, a tuo dire, le scelte amministrative? Ti ha, forse, fatto comodo, seduto com’eri sulla tua poltrona, essere trasportato a dorso del cammello che, adesso, non perdi occasione per vilipendere?
Stai sereno, caro ex presidente, il gruppo “Zafferana in Comune” è, adesso, più coeso che mai, nella consapevolezza che, finalmente, tutti remano dalla stessa parte. Cogliamo, anzi, l’occasione per confermare il nostro sostegno al Sindaco, in più occasioni vergognosamente attaccato e screditato da persone senza scrupoli, assicurandogli ancora una volta la nostra fiducia ed il nostro incoraggiamento in questa fase conclusiva del suo secondo mandato istituzionale alla guida della nostra Comunità.
Il nostro auspicio è che i nostri concittadini – di cui abbiamo ricevuto numerosissimi attestati di stima per il coraggio, la coerenza, la lealtà e la dignità dimostrata con il gesto estremo che siamo stati, purtroppo, costretti a compiere – possano trarre spunto da questa triste pagina della storia politica zafferanese, per scegliere, in futuro, donne e uomini in grado di amministrare la nostra Comunità con l’unico obiettivo del bene comune.
I componenti del gruppo “Zafferana in Comune”