Era il 27 novembre 2013 quando Berlusconi veniva estromesso da palazzo Madama. Ora inizia il conto alla rovescia per capire l’esito del ricorso presentato contro l’applicazione della legge Severino. Il Cavaliere in settimana non verrà a Roma. Dovrebbe recarsi di nuovo a Merano dove ha sede il centro benessere già visitato diverse volte dall’inizio dell’estate. A Strasburgo andranno i suoi avvocati guidati da Ghedini e Coppi.

Il primo e unico ’round’ sarà mercoledì nell’Aula della Grande Camera della Corte europea dei diritti umani. Il pool del Cavaliere avrà tempi strettissimi per rispondere alle eventuali domande dei giudici. La consapevolezza dell’ex presidente del Consiglio è che non arriveranno novità a breve. Da qui la richiesta di qualche giorno fa ad accorciare i tempi: “Sarebbe davvero clamoroso – ha osservato in un’intervista al ‘Messaggero’ – se non mi venisse resa giustizia prima delle elezioni politiche. È in gioco la democrazia di un grande Paese fondatore dell’Europa”.

La carta della “candidatura con riserva”. La partita si gioca su un doppio binario: l’8 marzo scadono i termini della pena che gli è stata inflitta. Il giorno dopo verrà avanzata la domanda per la riabilitazione del Cavaliere. In FI c’è chi dice che non è certo che un pronunciamento di Straburgo possa portare alla decadenza automatica della Severino ma una fumata bianca dalla Corte dei diritti dell’Uomo, questo il ragionamento, darebbe una spinta decisiva affinchè l’ex premier possa tornare candidabile.
In ogni caso Berlusconi potrebbe giocare la carta della candidatura con riserva. Ovvero presentare domanda, spiegano in FI, in tutti e cinque collegi in cui poter correre e arrivare fino alla Corte d’appello per avere giustizia. Ma in ogni caso occorre avere tempo. Da qui l’insistenza affinchè si arrivi alle urne a maggio. Un’insistenza che per Salvini è semplicemente “follia”.

Intanto il Carroccio ospita Tajani. Il Carroccio ha ospitato oggi a Milano alla scuola di formazione politica, Tajani​ (“Siamo pronti a dare un’ultima chance all’Europa”, ha detto il leader del partito di via Bellerio) ma è lo stesso presidente del Parlamento europeo ad indicare nel Cavaliere il candidato prossimo per palazzo Chigi. “Sarà lui, non c’è bisogno di trovare altri nomi”, ha spiegato l’esponente azzurro. I parlamentari di FI aspettano di capire chi sarà a guidare la coalizione. La preoccupazione infatti è che Salvini avrebbe vita facile qualora Berlusconi dovesse rimanere fuori gioco.

In settimana intanto si riunirà il tavolo presieduto dal senatore Matteoli che dovrà cominciare a vagliare le candidature alle Regionali. Per la regione Lazio FI punta su Gasparri, mentre in Friuli sull’azzurro Riccardi. Sempre in settimana dovrebbe concludersi il lavoro della Commissione governativa sui collegi. A stretto giro partiranno le trattative sulle candidature con Berlusconi che – dicono in FI – sceglierà sulla base dei sondaggi. Con l’obiettivo – ribadiscono nel partito azzurro – di dare la preferenza a scelte moderate.

Le elezioni, è il parere di Berlusconi, si vincono al centro e l’avversario – come dimostrano le elezioni in Sicilia e a Ostia – sono i Cinque stelle. Da qui la decisione di promuovere la lista della quarta gamba del centrodestra (Costa, Quagliariello, Zanetti, Fitto i promotori che aspettano anche l’eventuale arrivo di Lupi) che potrebbe vedere la luce (con tanto di nome e simbolo) nei prossimi giorni.

Giovanni Lamberti (Agi)