E’ in fin di vita il boss corleonese Totò Riina. Malato da tempo, è ricoverato nel Reparto detenuti dell’ospedale di Parma. Con il parere positivo della Procura nazionale antimafia e dell’Amministrazione penitenziaria, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato il permesso per i figli che potranno stargli vicino, nella struttura sanitaria.

Il capomafia, in coma da giorni dopo due interventi chirurgici, compie oggi 87 anni. Arrestato il 15 gennaio del 1993 dopo 24 anni di latitanza, è ancora considerato dagli inquirenti il capo indiscusso di Cosa nostra.

Riina sta scontando 26 condanne all’ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del ’92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del ’93, nel Continente.

Sua la scelta di lanciare un’offensiva armata contro lo Stato nei primi anni ’90. Mai avuto un cenno di pentimento, irredimibile fino alla fine, solo tre anni fa, dal carcere parlando con un altro detenuto, si vantava dell’omicidio di Falcone e continuava a minacciare di morte i magistrati.

L’ultimo processo a suo carico, ancora in corso, è quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in cui è imputato di minaccia a Corpo politico dello Stato. Nelle ultime settimane Riina è stato operato due volte. I medici hanno da subito avvertito che difficilmente il boss, le cui condizioni sono da anni compromesse, avrebbe superato gli interventi.

“Per me tu non sei Totò Riina, sei il mio papà. E in questo giorno per me triste ma importante ti auguro buon compleanno papà. Ti voglio bene, tuo Salvo”. A scriverlo sulla pagina Facebook è Salvo Riina il terzogenito dei quattro figli di Totò Riina e Ninetta Bagarella.

Nella foto: Totò Riina

Ansa