Sequestrati a Catania beni per un valore compressivo di 250mila Euro a Lorenzo Pavone (in atto detenuto),di 46 anni, ritenuto dai magistrati un affiliato al clan mafioso di Nitto Santapaola. A compiere l’operazione i carabinieri del Comando provinciale del capoluogo etneo su delega della Procura distrettuale della Repubblica di Catania. Il decreto è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale, ed è finalizzato alla successiva confisca dei beni.

Le indagini patrimoniali svolte dall’Arma, relative al periodo 2005-2016, hanno fatto emergere che Pavone, apparentemente nullatenente, possiede (in modo indiretto o attraverso intestazioni fittizie) dei beni mobili e immobili, nonché un’attività di impresa, il cui valore appare sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dallo stesso e dai componenti della sua famiglia.

I militari hanno sequestrato un appartamento e una rosticceria ubicati a Catania, oltre a due autoveicoli e a una moto. Il tutto, come detto, pari al valore complessivo di circa 250mila Euro.

Lorenzo Pavone è stato più volte condannato per associazione di tipo mafioso. La prima, con sentenza del 14 dicembre 2004, la  Corte di Assise di Appello di Catania gli ha inflitto quattro anni e sei mesi di reclusione per aver partecipato all’associazione mafiosa all’interno del clan Santapaola.

Il 10 dicembre 2014 il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catania lo ha condannato ad 8 anni per associazione di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione “Fiori Bianchi”.

Il 19 giugno dell’anno successivo la Corte d’Appello gli ha imposto altri sei anni per estorsione aggravata.

La fedina penale si allunga il 10 dicembre dello stesso anno, quando la Corte di Appello di Catania lo condanna alla pena di due anni e sei mesi per associazione mafiosa.

E infine il 9 gennaio di quest’anno, nell’ambito dell’operazione “Orfeo”, è stato raggiunto da un’ ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania perché gravemente indiziato di aver fatto parte con ruolo direttivo ed organizzativo all’associazione mafiosa “Santapaola” ed in particolare del gruppo di “Picanello”. Oggi il sequestro dei beni.

Barbara Contrafatto