Metti alcuni soci che si organizzano, aprono un supermercato, ci lavorano, ci fanno la spesa, abbattono i prezzi, e il gioco è fatto. Food Coop nasce così. E nasce a New York, nella città-simbolo del consumismo, dove dal 1973, a Park Slope, alcune persone hanno rivoluzionato il modo di fare la spesa scommettendosi in prima persona e proponendo prodotti di qualità.

Il bancone della frutta e verdura di Food coop a New York. Sopra: l’interno del supermercato

L’esempio è stato seguito da Parigi, con trenta negozi disseminati in tutta la città, nello scorso settembre è stata la volta di Bruxelles, ora tocca a Bologna con un supermarket che si chiama “Camilla”. La Sicilia (specialmente Catania e Ragusa) sta cercando di attrezzarsi, e ora vedremo come. Intanto c’è il fatto che si può andare al supermercato dimezzando i prezzi dei generi alimentari attraverso la cooperazione.

Si diventa soci e si lavora in quel negozio per alcune ore (in base ai turni che vengono stabiliti). Si sta alla cassa, in ufficio, al bancone della frutta e verdura, al parcheggio per aspettare i camion dei fornitori, insomma si fa tutto quello che si svolge in un normale supermercato, ma con alcune regole rivoluzionate.

La locandina del film Food Coop

Questo consente di risparmiare sui costi di gestione e di abbassare notevolmente le spese, creando una nuova forma di economia che in silenzio, in punta di piedi, sta sovvertendo le regole del libero mercato.

Un fenomeno sul quale il regista Tom Boothe ha realizzato il film-documentario  Food Coop, che racconta l’esperienza newyorkese di Park Slope Food Coop, l’associazione fondata nel 1973 da un piccolo gruppo di vicini di casa che, in un quartiere povero, ha ideato il primo supermercato collaborativo e auto-gestito in cui i soci lavorano da volontari e hanno lo sconto su quanto acquistano.

L’insegna newyorkese di Food Coop

La proiezione di questo film è prevista il prossimo 27 novembre a Catania (cinema King alle 20) e a Ragusa (cinema Lumiere alle 21), ma “solo se”, entro il 20 novembre, si raggiungerà “un numero minimo di biglietti prevenduti che permetta al cinema di coprire i costi”. Al momento ne mancano 58 per Ragusa e 66 per Catania. Questo perché “è rivoluzionaria anche le modalità di distribuzione cinematografica”.

Nel senso che “permettono l’organizzazione di proiezioni di film scelti ‘dal basso’ che sarebbero altrimenti tagliati fuori dalla grande distribuzione”. “Ma per permetterlo c’è bisogno della partecipazione di tutti noi”.

I biglietti si possono pre-acquistare direttamente sul sito di Movieday, oppure presso i G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidali) locali. Le informazioni su luoghi, orari e referenti sono disponibili alle pagine facebook dei due eventi. Cosa aspettiamo?

Luciano Mirone