Dunque anche a Malta i giornalisti saltano in aria con il sistema più dirompente: l’autobomba. Anche se ancora la polizia scientifica – come asseriscono fonti locali – non ha accertato la natura dolosa dell’esplosione, un fatto è certo: nell’isola questo pomeriggio è saltata in aria la giornalista e blogger Daphne Caruana Galizia, doppio cognome siciliano, molto popolare da queste parti, poiché aveva indagato sul coinvolgimento di personalità maltesi nei cosiddetti Panama Papers. E anche questo è un fatto.

La giornalista Daphne Caruana Galizia. Sopra: l’auto carbonizzata dopo l’esplosione

Dopodiché, un altro fatto certo: la giornalista 15 giorni fa aveva denunciato alla polizia di essere stata minacciata. Il perché non lo sappiamo, fatto sta che la Caruana Galizia – secondo l’Adnkronos – è stata la prima a denunciare il coinvolgimento di Konrad Mizzi e Keith Schembri’, il primo capo dello staff del premier maltese Joseph Muscat, il secondo ministro dell’Energia e della Salute, in questo scandalo che ha portato alle elezioni anticipate di giugno, vinte nuovamente dai Laburisti di Muscat.

Ovviamente non possiamo dire che ci sia un nesso fra le minacce ricevute e gli scandali che lei stessa ha denunciato, anche perché subito dopo l’attentato lo stesso primo ministro Muscat si è premurato a condannare il “barbaro attacco”, del quale si è detto scioccato, mentre in una nota la presidente maltese Marie-Louise Coleiro Preca ha espresso solidarietà al marito e ai figli della giornalista uccisa.

Ci sono però dei fatti. Sui quali sta indagando l’autorità giudiziaria dell’isola, che prossimamente, almeno così ci aguriamo, fornirà conto all’Europa e al mondo.

Malta. Panorama

Daphne Caruana Galizia viveva a Bidnija, a poca distanza dal luogo dell’esplosione. Secondo fonti citate dal Times of Malta, uno dei figli avrebbe udito il botto e sarebbe corso fuori casa per vedere cosa era accaduto. Sulla scena – secondo le agenzie di stampa – sono intervenuti la polizia scientifica, i vigili del fuoco e gli esperti di esplosivi, oltre a numerosi investigatori della polizia maltese.

Secondo l’Adnkronos, la Caruana Galizia era nota per le sue inchieste e per il suo blog ‘Running Commentary’. Aveva iniziato la sua carriera nel 1987 per l’edizione domenicale del Times of Malta, per poi diventare condirettore del Malta Independent, nel quale era successivamente passata al ruolo di editorialista. Aveva anche diretto la rivista Taste&Flair. E’ stato però il suo blog a proiettarla al centro dell’attenzione del pubblico.

“Ci sono criminali ovunque si guardi adesso, la situazione è disperata”. Questa – secondo l’Ansa – la frase finale dell’ultimo post pubblicato sul suo blog, mezz’ora prima di rimanere uccisa.

Sembra il copione di una vicenda siciliana, e invece la storia si è svolta sull’isola di fronte. La storia fa progressi, nessuno si senta escluso.

Luciano Mirone