Dopo il successo registrato in occasione dell’apertura della quarta sede nel quartiere popolare San Berillo di Catania, l’orchestra dei bambini “Falcone Borsellino” suonerà l’8 ottobre alle 17,30 al porto di Messina sulla nave goletta “Palinuro” della Marina Militare Italiana. Il concerto di musica classica dal titolo “Un Meridiano di Pace” vedrà la partecipazione straordinaria della violinista internazionale Maristella Patuzzi, con la direzione del maestro sudamericano Semaias Botello, che ha importato in Italia il Sistema Abreu, un metodo di insegnamento della musica molto più veloce ed efficace rispetto a quello tradizionale, adottato da alcuni anni dall’orchestra “Falcone Borsellino” che opera all’interno della scuola della Fondazione La città invisibile del capoluogo etneo.

Dopo aver inaugurato, come detto, il quarto centro di formazione orchestrale che coinvolge numerosi bambini stranieri, la scuola della fondazione “propone con questo concerto – dicono i componenti de La città invisibile – un ulteriore appello alla pacifica convivenza attraverso la coesione sociale”.

Già un anno fa, nel periodo natalizio, l’orchestra Falcone Borsellino aveva tenuto un concerto al Porto di Catania a bordo della nave di salvataggio dei migranti “Dattilo” della Guardia costiera. Titolo: “Betlemme sulla nave, per un mare di pace”. Quest’anno il nuovo appuntamento al Porto di Messina sulla prestigiosa nave scuola (la più antica, il cui motto è “Faventibus ventis”, con il favore dei venti) della Marina Militare, con una sinfonia di note prodotte dall’orchestra di bambini provenienti dai quartieri più difficili di Catania (Librino, San Cristoforo e San Berillo) e dalla provincia (Adrano), “per liberare un messaggio di speranza e un auspicio di concordia nel nostro Pianeta”.

“Il panorama mondiale – affermano a La città invisibile – è attraversato da “venti di guerra” che turbano il futuro dell’umanità. Il confronto acceso tra vari stati, i conflitti in atto in Medio Oriente e in Africa, le stragi terroristiche, le guerre civili all’interno di Paesi sconvolti già dalla carestia e dalla povertà, mettono in dubbio la speranza che un mondo di pace sia realmente possibile. Invece resiste e viaggia, da una parte all’altra della Terra, un’invocazione di fiducia nelle capacità dell’uomo di costruire la pace oltre i muri delle nazioni, gli steccati della violenza, le trincee dell’odio. Paul Celan, poeta sopravvissuto ai lager nazisti, invitava a guardare all’idea del meridiano, che va incontro al mondo e agli uomini, in un abbraccio compiuto idealmente nel globo terrestre. È allora possibile costituire una comunità di uomini che si prendano carico del messaggio che l’Arte e soprattutto la Musica portano con sé: l’essere una sola famiglia chiamata Umanità”.

Barbara Contrafatto