Lunedì e martedì prossimi la Commissione parlamentare antimafia sarà a Malta per far luce sui traffici illeciti intercorsi fra l’Italia, l’isola ed altri Stati di cui la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia si occupava da tempo prima di essere assassinata con un’autobomba lo scorso 16 ottobre.

La giornalista Daphne Caruana Galizia. Sopra: panorama de La Valletta, capitale di Malta

Lo riporta il Corriere di Malta e il Times of Malta, specificando che la missione, programmata diversi mesi fa, sarà incentrata sull’audizione di esponenti della magistratura e delle istituzioni maltesi. Il viaggio dell’Antimafia rientra nell’ambito delle missioni internazionali svolte già dalla Commissione sul tema del riciclaggio del denaro sporco in Canada, a San Marino e recentemente anche in Olanda.

“Malta – scrive il Corriere – è sede di numerose concessioni di gioco on line, tema che è stato al centro di una delle inchieste condotte dalla Commissione Antimafia”.

“Al centro della visita – si legge – anche il ruolo che Malta potrebbe avere in alcuni affari criminali, vista anche la vicinanza con la Sicilia, più volte denunciati dalla giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa lunedì in un attentato”.

Il premier maltese Joseph Muscat

Il Corriere di Malta e il Times of Malta, nei giorni scorsi, hanno riportato delle dure dichiarazioni del senatore Mario Michele Giarrusso (M5S), componente della Commissione antimafia che riguardano l’omicidio della cronista maltese: “Possiamo tollerare che uno Stato prosperi alle spalle dei suoi vicini favorendo le mafie, la criminalità organizzata economica e politica anche italiana? No. Non possiamo. Se dovessimo tollerare tutto questo, non saremmo distratti o imbelli, ma solo complici. E saremmo complici anche dell’omicidio di questa coraggiosa giornalista. Ovviamente, sia dall’Europa che dall’Italia, nessuna reazione degna di nota”.

“Secondo il Senatore Giarrusso – scrive il Corriere di Malta – il governo Muscat avrebbe molte responsabilità sulla vicenda che ha determinato l’assassinio della blogger ed anche nel predisporre le successive indagini attuate in modo superficiale ed approssimativo”.

Il senatore Mario Michele Giarrusso, componente ella Commissione parlamentare antimafia

“Credo che un governo – seguita Giarrusso – che non ha protetto una giornalista che aveva denunciato minacce di morte debba almeno rassegnare le dimissioni. Il Governo di Malta si dovrebbe quindi dimettere, non perché accusato di corruzione e sotto indagine dalla magistratura, ma per la evidente, quantomeno, complicità indiretta per omissione nell’omicidio. Quanto al poliziotto che inneggia soddisfatto all’omicidio della giornalista, in un paese serio e civile, sarebbe già stato destituito e cacciato via con disonore. Vogliamo poi parlare del magistrato incaricato delle indagini? Secondo alcune fonti, questo magistrato sarebbe stato al centro di alcune denunce presentate dalla giornalista in relazione al riciclaggio del denaro sporco e della corruzione”.

Luciano Mirone