Il Coordinamento universitario di Catania ha esposto dei cartelli di protesta per tre opere non realizzate o non utilizzate dall’ateneo. Il primo, “1,8 mln sprecati chiuso”, riguarda uno stabile di via Umberto e la cifra si riferisce ai costi tra affitti e ristrutturazione. In via del Plebiscito, ricorda il Coordinamento, “sono stati spesi più di 3 milioni di euro di fondi europei per realizzare un auditorium” e adesso, sostiene, “manca il collaudo e l’Ersu si rifiuta di prenderlo in consegna”. Il terzo edificio: la “Città della Scienza”, costato 10 milioni di euro e affidato nel 2012 alla gestione della fondazione “Cutgana”, oggi è sottoutilizzato e poco fruibile per gli studenti. Il Coordinamento nella sua ‘inchiesta’ rileva che in 8 anni, dal 2008 al 2016, sono stati spesi circa 8 milioni di euro per locazioni passive mentre l’Ateneo ha oltre 130 beni immobili. Sull”inchiesta’ avviata una raccolta firme per richiedere più spazi e convocata un’assemblea lunedì alle 16 nell’ex monastero dei benedettini.

Nella foto: l’Università di Catania

Ansa